Le prestazioni delle MotoGP di oggi, dopo il lungo lavoro svolto da Dorna per favorire lo spettacolo, sono estremamente bilanciate. Questo significa che per vincere una gara la qualifica è fondamentale e la partenza altrettanto. Lo sa bene Maverick Vinales, che nel 2020 ha sofferto spesso le prime fasi della gara: partiva davanti, veniva superato da un gruppo di piloti e trovava il ritmo dei primi nella seconda metà della corsa.
Così sta sfruttando i test anche per lavorare su questo aspetto: “Ho cercato di migliorare in partenza - ha dichiarato alla fine del quarto giorno, chiuso in testa - non solo sul processo di avviamento, ma anche sull’aspetto meccanico. Stiamo migliorando, ma era importante provare molto perché in partenza ci si gioca davvero tanto in questa MotoGP”. Per quanto i problemi di Maverick sembrino più caratteriali che tecnici, è vero anche qui che chi ben comincia è a metà dell’opera.
Così gli ingegneri stanno lavorando incessantemente per migliorare nella fase di partenza, che con il giusto tempismo ed un po’ di fortuna diventa il momento più facile per effettuare sorpassi. Via libera ai sistemi holeshot derivati dal cross per comprimere la forcella quindi, in modo da abbassare il baricentro della moto e ottenere più stabilità e trazione, ma non soltanto. Anche elettronici e piloti ci hanno messo del loro. I primi per ridurre al minimo i tagli di potenza, i secondi per riuscire a gestirla. E non sempre le cose sono andate per il verso giusto. Aprilia, che in questo senso sta lavorando moltissimo - confermandosi come la vera sorpresa di questi test - è stata protagonista di più di un episodio. Lorenzo Savadori è partito (apparentemente) senza aver inserito il launch control, tritando le gomme sulla griglia di partenza e rischiando anche una caduta.
Una cosa simile l’ha fatta Taka Nakagami, che ha inserito l’holeshot per poi partire in una nuvola di fumo. Il giapponese ci ha scherzato su: “Com'è il feeling con la nuova moto? Ha abbastanza potenza direi”, ma ci ha anche fatto riflettere. Se la partenza è diventata così importante, tutti si prenderanno qualche rischio per alzare l’asticella. E l’eventualità di cominciare la gara con le gomme già da buttare, magari seminando il panico tra gli altri piloti in griglia, potrebbe portare la MotoGP più vicina alla Nascar o alle drag races americane.
Quando le cose funzionano però, come nel caso di Aleix Espargarò, il lavoro svolto sembra pagare. Dal video si nota chiaramente come la moto dello spagnolo arrivi sulla casella di partenza con l’anteriore già compresso e poi, una volta in posizione, si va a comprimere anche il retrotreno. “Indovinate in quanto fa da 0 a 100 Km/h?” ha scritto Aleix, evidentemente soddisfatto della prestazione.
Un test svolto, per la prima volta assieme, anche da Valentino Rossi e Luca Marini. Braccia larghe, entrambi i piedi a terra e gas a fondo, nel classico stile del 9 volte iridato.