Alla fine di novembre, il paddock della MotoGp si troverà in una posizione unica negli ultimi 22 anni: Valentino Rossi non sarà tra i nomi in pista quando inizierà ufficialmente il precampionato della classe regina del motomondiale. Ciò potrebbe rivelarsi un disastro per questo sport dominato anche dal punto di vista dell’immagine dal Dottore, ma Kevin Schwantz, uno degli eroi d’infanzia di Vale, è convinto che le cose non andranno così.
“L’ho detto diverse volte: l’impatto che ha avuto sullo sport – dice Schwantz riguardo a Rossi in un’intervista a Cycle News – lo sentiremo ancora attraverso le squadre e i piloti che corre attraverso l’Academy. La domenica non correrà con il numero 46 in giallo. Ma i suoi ragazzi saranno là fuori: Pecco [Bagnaia], [Luca] Marini, tutti quei ragazzi saranno ancora in campionato e porteranno i colori del 46. Non riesco a immaginare che Valentino non sarà lì per godersi la vittoria”.
Nel frattempo la vittoria del titolo è andata a Fabio Quartararo. Un campione meritevole agli occhi di Schwantz? “Penso che se lo sia guadagnato. Penso che se lo meriti. Il primo anno è stato veloce e dicevamo tipo, «Wow, è stato fantastico!» Poi l’anno scorso ha fatto boom, boom, boom all’inizio della stagione, ma poi non è riuscito a finire a punti. Ho pensato, «Wow, come è potuto succedere?»”
Quest’anno invece il mondiale è arrivato, riprendendosi dopo quell’ottavo posto ad Aragon che ha segnato una delle sue peggiori gare di tutta la stagione: “Una volta – dice Schwantz – dovevi essere tra i primi tre ogni fine settimana. Ma questo sport è diventato così competitivo che penso che se riesci a mantenerti tra i primi cinque, o occasionalmente, tra i primi 10 ogni fine settimana, ed evitare il più possibile i ritiri, sarai in lizza per vincere [il campionato]. Penso che Fabio abbia fatto un ottimo lavoro. Adoro la pressione che Pecco gli ha applicato. Ma penso sia arrivato un po’ troppo tardi”.