Essere paragonati ad Ayrton Senna, per un pilota, è forse il complimento più incredibile e insperato che si possa ricevere. Se questo complimento poi arriva da chi, il leggendario pilota brasiliano, lo ha conosciuto dentro e fuori la pista, dal suo maggior rivale, il paragone assume un valore ancora più grande.
E' quello che è successo questo weekend - l'ultimo di una straordinaria stagione di Formula 1 - a Max Verstappen, quando ai microfoni di Sky Sport UK il quattro volte campione del mondo Alain Prost ha paragonato l'olandese a Senna, suo primo rivale nella storia di una Formula 1 indimenticabile.
"Per certi aspetti me lo ricorda" ha detto il Professore, lasciando al tempo il compito di dare la sentenza definitiva: chi sarà, alla fine della sua carriera, il giovane Max? Diventerà il campione che tutti si aspettano possa essere?
Il paragone di Prost però, alla vigilia di un finale mondiale che potrebbe consegnare a Verstappen il primo titolo, suona come una strana premonizione: tutti in queste ultime settimane hanno infatti messo a confronto la rivalità tra Lewis e Max a quella tra Prost e Senna, con i concitati mondiali conclusi a Suzuka nel 1989 e nel 1990.
Mondiali in cui Senna si è reso protagonista di incidenti memorabili, rimasti nell'immaginario collettivo degli appassionati di Formula 1. Sarò lo stesso anche per Max? Lo scopriremo domenica.