Daniel Ricciardo, il fortissimo Daniel Ricciardo, appare spento in questa prima parte della stagione 2021 mentre cerca disperatamente di trovare il ritmo e il feeling giusto con la sua nuova McLaren. Ci si aspettava tanto da lui ma al momento il più simpatico del paddock è la grande delusione di questa stagione. E a mettere il dito nella piaga ci pensa il suo compagno di squadra, pupillo della scuderia inglese, Lando Norris.
I dieci anni esatti che li separano sembrano farsi sentire in pista, con l'australiano che inizia a fare discorsi da quasi pensionato come "non sono qui per fare numero" e Lando che invece pensa gara per gara, e che da inizio anno sorprende e stupisce, collezionando successi.
L'ultimo proprio oggi, in qualifica al Red Bull Ring, con un tempo che domani gli permetterà di partire dal terzo posto, complice anche la sanzione di Bottas arretrato di tre posizioni. E Ricciardo? L'australiano è rimasto fuori dalla Q3, portando a casa solo una settima fila in tredicesima posizione.
E mentre si continua a parlare dei se e dei ma di chi, come lui, fatica ad adattarsi a una nuova monoposto, la stagione va verso la pausa estiva e le scusanti dei nuovi arrivati diventano sempre meno convincenti.
Lando è l'esempio più lampante dell'anno ma l'impressione generale è che in questo 2021 i più giovani piloti della griglia stiano facendo vedere il carattere e il talento, finalmente non più relegati al solito "diventeranno i campioni di domani".
Pierre Gasly che continua a stupire, Charles Leclerc e Carlos Sainz che (nonostante le difficoltà della Rossa) tirano fuori il meglio dalla monoposto, George Russell che fa miracoli in Williams e, ovviamente, Max Verstappen che si gioca il mondiale con Re della Formula 1 Lewis Hamilton.
Non è più la generazione che verrà, questa è la generazione di oggi: i piloti che si stanno facendo largo in un mondo in cui ancora corrono i grandi campioni della loro infanzia, i supereroi che guardavano alla televisione sognando un giorno di imitarli. E messo da parte il timore reverenziale di chi si trova a combattere contro le leggende, la voglia di mostrare, e dimostrare, è tantissima.
Così come Charles Leclerc, nelle ultime due stagioni, è riuscito a far apparire un quattro volte campione del mondo come Sebastian Vettel come pronto per la pensione, oggi Lando Norris fa lo stesso con Daniel Ricciardo mentre ognuno dei giovani combatte la propria battaglia per impressionare, per convincere, per meritare il posto in un top team o, semplicemente, per spodestare il Re dal suo trono e conquistare il campionato del mondo di Formula 1.