Mai come in questo caso la frase “Tifoso da quando sono nato” è così veritiera. È la storia di Elena, Andrea della moglie Dania. La famiglia Turchet abita a Porcia è da sempre sfegatata del Dottore. Nella loro casa ci sono maglietta gialle appese ovunque, addirittura fuori dalle finestre, cartonati e modellini delle moto, e tante tantissime foto. Valentino Rossi è presente nelle loro vite da ben 23 anni ed è proprio nel 1998 che nasce il loro amore. Già stravedono per Valentino, che all’epoca buca lo schermo, pur ancora nelle 250, grazie a esultanze e travestimenti irripetibili, dalla cresta di gallina del finto sponsor “Polleria Osvaldo” alla bambola “Skiffer”, dalle frecce di Robin Hood ai capelli tinti di verde. È proprio finito il Gran premio d’Argentina che Andrea e Dania prendono una decisione così strana quanto bella: Iscrivere la figlia di due giorni al suo fan club. Si alza il telefono, dunque, e si chiama Tavullia, paese natale del campione? Macché. Si prende la macchina e ci si va di persona, in quello che da allora sarebbe divenuto un appuntamento annuale. “È vero – raccontano al MessaggeroVeneto – siamo abitudinari. Ogni anno andiamo in ferie a Riccione e prima passiamo da Tavullia”.
Una storia d’amore che dura da oltre vent’anni anche se, purtroppo, Valentino Rossi non sa neanche della loro esistenza: «Sarebbe un sogno, sono nata e cresciuta con lui, anche se non l’ho mai conosciuto - ha continuato Elena, da 23 anni membro del fan club ufficiale - L’abbiamo visto, una volta, scendere dal suo camper, ma non abbiamo mai potuto parlarci. A scuola, da bambina, non tutti capivano la mia passione. Le mie amiche avevano altri interessi, gli amici magari pensavano più al calcio. Ma per noi, qui, Valentino è sempre stato e resterà un mito”. Se da una parte l’occasione di poterci scambiare quattro chiacchiere non c’è mai stata, dall’altra la famiglia Turchet ha una super media di vittorie del Dottore viste. Tre su tre: “Al Mugello, nel 2005, due a Misano, 2008 e 2010 – e chissà se fossero andati a vederlo in quel tremendo 2015 “saltato per quel biscotto vergognoso”. Adesso che non correrà più cosa succede? “Impossibile trovarne un altro sia per la caratura che soprattutto per la sua personalità. La passione per gli sport motoristici continuerà, ma di Valentino ce n’è stato e ce ne sarà sempre uno solo. Magari seguiremo Bagnaia, che viene dalla sua Academy, ma ha un carattere diverso”.