È passato un quarto di secolo dal debutto di Valentino Rossi nel motomondiale. Era il 31 marzo 1996, e a Valentino era stata affidata l’Aprilia RS125R del Team AGV gestito da Giampiero Sacchi con cui Rossi aveva corso nell’europeo. Si correva a Shah Alam, in Malesia, dove un Valentino appena diciassettenne si qualificò tredicesimo per poi arrivare sesto. 25 anni e 9 titoli mondiali più tardi, il Dottore torna ad una squadra privata e a quei colori così simili a quelli del debutto. Che non sono quelli dello sponsor Polini ma del magnate Petronas, anche se il giallo brillante che ha caratterizzato la carriera di Rossi è lo stesso.
La storia si ripete dunque, e fa quasi impressione. C’è chi dice che le emozioni più preziose vissute da adulti siano quelle che ci ricordano di quando eravamo bambini: più spensierati, tranquilli, anche felici forse.
Ecco perché, per Valentino Rossi, l’arrivo in Petronas potrebbe essere la chiave per ritrovare un po’ di quella spensieratezza che serve ad uno come lui per andare forte davvero. Un po’ più lontano dalle aspettative e un po’ più vicino all’andare in moto per il gusto di farlo.
Tra l’Aprilia RS125R e la Yamaha M1 Petronas poi ci sono moto, storie e momenti che hanno segnato la carriera del 9 volte iridato. Gli anni dell’esordio con la Casa di Noale, quelli da dominatore con la Honda prima e la Yamaha poi, e anche quelli difficili con la Ducati, per poi tornare ad Iwata e lottare ancora una volta per il decimo titolo mondiale. Le abbiamo raccolte (quasi) tutte nella gallery che trovate in calce all’articolo.