L'annunciato addio di Suzuki alla MotoGp continua ad avere conseguenze e non solo dal punto di vista legale.
La Dorna, dopo aver precisato che un team non può decidere di abbandonare unilateralmente il campionato poiché è vincolato a un contratto fino alla fine del 2026 insieme al resto dei produttori, ha anche svelato di avere "alti livelli di interesse" da parte di squadre indipendenti e fabbriche ufficiali pronte però a prendere il posto lasciato libero in griglia.
In particolare, Leopard, vincitore del titolo Moto3 con Danny Kent nel 2015, Joan Mir nel 2017 e Lorenzo Dalla Porta nel 2019, già desiderosa di unirsi alla griglia della MotoGP in passato, ancora una volta ha ribadito quel desiderio.
"Vedremo come si evolverà la situazione, c'è un contratto coinvolto e non credo che Suzuki possa andarsene così perché ha un contratto firmato fino al 2026", ha detto il capo del Leopard Christian Lundberg. "Vedremo, ma se un posto viene liberato e se Dio vuole, loro ce lo danno, saremo molto felici. Tutto il paddock sa che siamo assolutamente interessati e che cercheremmo di fare quel passo, ma c'è ancora molta strada da fare prima che possa accadere".
Se Leopard otterrà l'autorizzazione a salire in MotoGP, Lundberg ha affermato che sarà in partnership con Aprilia. "Penso che l'unica opzione sarebbe farlo con Aprilia perché, secondo me, la Dorna deve premiare in un modo o nell'altro l'unico costruttore in griglia che ha solo due moto, e oggi tutte le moto sono molto competitive. Quindi per noi sarebbe molto bello lavorare con l'Aprilia, in più siamo una squadra per metà italiana e sarebbe più facile che lavorare con i giapponesi, penso che sarebbe l'opzione migliore".