Lewis Hamilton ha detto di non sentirsi a proprio agio a correre in Arabia Saudita, affermando che la Formula 1 è “vincolata dal dovere” di far conoscere preoccupazioni sui diritti umani nel paese. Secondo alcune organizzazioni, il Gran Premio sarebbe stato organizzato per distogliere l’attenzione da tali questioni.
Questioni di cui il pilota della Mercedes aveva parlato anche durante i fine settimana di gara in Bahrain e Qatar all’inizio di quest’anno: stavolta però ha citato il caso specifico delle donne al volante.
“Come ho detto nell’ultima gara [in Qatar] – le parole di Hamilton – sento che lo sport e noi abbiamo il dovere di cercare di aiutare a sensibilizzare su alcune questioni che abbiamo visto, in particolare i diritti umani in questi Paesi in cui andiamo. Con il massimo rispetto per tutti quelli che sono qui: finora ho ricevuto un caloroso benvenuto da tutti sul campo”.
E ancora: “Mi sento a mio agio qui? Non direi. Ma non è una mia scelta essere qui, lo sport ha fatto la scelta di essere qui. Che sia giusto o sbagliato, mentre siamo qui, sento che è importante cercare di sensibilizzare”.
Hamilton ha detto di voler indossare il casco con la bandiera del Progress Pride durante la gara, per sensibilizzare sulle leggi contro le relazioni omosessuali in Arabia Saudita, che secondo Amnesty International sono punibili con fustigazione e reclusione: “Lo indosserò di nuovo qui e la prossima gara [ad Abu Dhabi], perché questo è un problema. E la legge, se qualcuno vuole prendersi il tempo per leggere qual è la legge per la comunità LGBTQ+, è piuttosto terrificante. Ci sono cambiamenti che devono essere fatti”.
Poi il passaggio sulle donne: “Per esempio, i cambiamenti sul diritto delle donne di poter guidare dal 2018 sono davvero in vigore? Perché alcune delle donne sono ancora in prigione per aver guidato molti, molti anni fa? Molto deve cambiare e penso che il nostro sport debba fare di più”.
Il presidente della Federazione automobilistica e motociclistica dell’Arabia Saudita, il principe Khalid bin Sultan al-Faisal, ha dichiarato di rispettare la decisione di Hamilton di prendere posizione: “È bello vedere le persone difendere ciò in cui credono, ma allo stesso tempo noi abbiamo la nostra cultura, le nostre tradizioni”, ha detto a Sky Sport.