L’infortunio di Marc Marquez ha scosso il mondo del motociclismo. Luca Salvadori, pilota e YouTube, ha raccontato il suo punto di vista in uno dei suoi clip in studio. La situazione è critica: per Salvadori, Marquez potrebbe dover rinunciare a correre per tutto il 2021, ma non soltanto. A causa dell’infezione sviluppata al braccio, Marc dovrà curarsi con farmaci ed antibiotici particolarmente aggressivi -e dagli importanti effetti collaterali- al punto da rischiare l’amputazione del braccio.
Luca poi fa un breve appello agli appassionati che ancora si dicono felici della situazione gravissima in cui versa lo spagnolo. “Qualsiasi cosa possa aver fatto merita solo sostegno, ed invece non vi sto neanche a dire cosa si può trovare su internet.”
Ma di chi è la colpa se Marquez è in questa situazione?
Salvadori si chiede chi, oltre al pilota, pagherà le conseguenze per la disastrosa gestione dell’infortunio. Perché un pilota non si rifiuterà mai di correre - e qui Luca ci riporta a quando Mick Doohan corse con una gamba grondante di sangue- ma chi gli è intorno dovrebbe aiutarlo sotto questo aspetto ed imporsi quando necessario. In questa vicenda cè stato chi ha consigliato a Marquez di tornare in pista dopo un brevissimo lasso di tempo, così come i medici che hanno creduto possibile un recupero del genere. Tante persone -spiega Luca- sono in qualche modo coinvolte e tutti stanno puntando il dito sugli altri.
Secondo Salvadori la responsabilità è soprattutto del Dr. Xavier Mir, dal quale lui stesso si è operato per sindrome compartimentale: è impensabile che venga dato il via libera a scendere in pista in seguito ad un’operazione all’omero -che è uno dei punti più sollecitati nella guida, specifica Luca- a pochi giorni di distanza dall'intervento. Poi c’è un’altra questione, quella degli sponsor: difficile sapere quanto l’organizzatore, i partner di HRC e del pilota stesso abbiano insistito per rivederlo subito in pista.
Secondo Salvadori una chiave di lettura potrebbe essere la troppa confidenza da parte del chirurgo: per quanto capace, si è sentito in grado di fare qualcosa di impossibile, finendo così per fare il passo più lungo della gamba. “Ha peccato di supponenza, se Marquez avesse fatto la gara senza problemi per lui sarebbe stata una pubblicità incredibile, ma sappiamo bene come è andata a finire”.
Luca Salvadori conclude dicendo che in MotoGP dovrebbe esserci una persona competente e attenta che possa imporsi e decidere davvero chi può entrare in pista e chi invece no in situazioni al limite come questa.
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