Ha vinto tanto, compresi quattro mondiali Superbike, ed è ancora oggi “il re”. Carl Fogarty è stato un personaggio assoluto del motorsport, riconosciuto non solo dai ducatisti - a cui ha regalato grandissime soddisfazioni – ma da tutto l’ambiente delle corse in moto.
Un ambiente che, però, è cambiato radicalmente negli ultimi anni ed è sempre più vittima dell’omologazione. Ospite del MotoWeek di Motosprint, Fogarty ha spiegato che ormai tra MotoGP e Superbike l’unica cosa non omologata sono le moto. Perché i piloti, praticamente, sono tutti uguali, condizionati da protocolli, buonismi vari, uffici stampa e sponsor. E se proprio deve salvare qualcuno non ha dubbi: “Jack Miller per la MotoGP e Scott Redding per la Superbike”. Hanno un atteggiamento diverso rispetto a tutti e, soprattutto, cavalcano due Ducati. Gli altri? Tutti molto noiosi – la sintesi del Foggy-pensiero
“Ci sono sempre personaggi, ma sono diversi da quelli del mio tempo. Allora potevamo dire tutto a tutti e a nessuno importava. Oggi forse i piloti non possono più essere così. Ma comunque lo si guardi, Scott Redding è un personaggio, sia per il suo aspetto che per la sua attività sui social media. È davvero un tipo esagerato – ha spiegato King Carl - Non credo che ci siano più grandi personaggi nemmeno in MotoGP. È difficile fare un nome. Mi piace Jack Miller: è un vero personaggio. Ma in MotoGP, in un certo senso, mi sembrano tutti un po’ noiosi. È strano, sono veloci, ma tutti uguali. Quello appena concluso è stato tra l’altro un anno, perché in MotoGP nessuno sembrava voler diventare campione del mondo! È pazzesco!".
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