Possiamo accettare la svolta green, i monopattini elettrici, le e-bike in giro per Monaco con i pantaloni beige e i capelli biondi tutti pettinati all’indietro. Possiamo cercare di non giudicare i servizi fotografici in palette con tua moglie, tra le spiagge di una perfetta Ibiza. Apprezziamo anche il messaggio motivazionale-femminista da “orgoglioso papà di due bambine” ma ti preghiamo, Nico, fallo per noi: basta con questa storia della pubblicità della pasta fatta di cavallette.
Non è che pretendiamo di riavere indietro James Hunt, lo abbiamo capito che quella cosa lì, quel motorsport fatto di ombrelline e maschi alpha, non va più di moda. Non è al passo con i tempi e non piacerebbe a Greta Thumberg. Lo abbiamo capito che il motto “Sesso: la colazione dei campioni” grande classico che Hunt si portava ricamato sulla tuta, non verrebbe preso un granché bene dal pubblico di oggi. Ma, per l’amor di dio, ci sarà una via di mezzo tra questo e le cavallette.
Già di dobbiamo beccare Lewis Hamilton vegano, che si mangia gli hamburger di tofu insieme al suo cane, ma adesso pure questo no.
Uno non può seguire sui social un pilota - o ex pilota, nel caso di Rosberg - e trovarsi la pubblicità di pasta fatta con "fonte sostenibile di proteine" e un bel disegno di una cavalletta messo sopra. Quello lasciamolo agli ambientalisti, ai Verdi, o - se proprio proprio - a Hamilton. Che ormai siamo abituati a vederlo prendere sotto braccio ogni causa sociale esistente a questo mondo, quindi da lui potremmo anche accettare le cavallette (ma un vegano la può mangiare la pasta fatta con le cavallette?).
Però se non ci possiamo più fidare neanche di Nico Rosberg, chi ci rimane? La deriva è sempre più vicina e, da un momento all'altro, potremmo dover fare i conti con Kimi Raikkonen che sponsorizza i prodotti di Foodspring o Charles Leclerc che inneggia lo sciopero ambientalista per una Formula 1 più green.
Si scherza dai, ma il problema qui è serio. Perché in un attimo siamo passati dalla colazione di James Hunt al pranzo proteico di Nico Rosberg. E del doman non v'è certezza.