Dopo le polemiche che hanno colpito il Gran Premio d'Italia lo scorso anno, anche in questa edizione 2023 qualcosa a Monza sembra essere andato storto. A pochi giorni dalla conclusione di quello che è stato il Gran Premio d’Italia infatti si sono fatti avanti alcuni stewards, addetti all’accoglienza e ragazze immagine, per raccontare della loro esperienza sul tracciato brianzolo. Sebbene il feedback sulla gestione del gran premio sui social sia estremamente positivo, chi si trovava dall’altra parte non ne è uscito così soddisfatto. Come riporta il Corriere della Sera nell'edizione di Monza, 1.200 persone sono state selezionate tramite l’agenzia Winch, azienda che seleziona risorse umane per eventi di questo tipo, e sono state assegnate a diversi ruoli durante il weekend.
Per una paga di 75 euro circa al giorno, i selezionati si sono destreggiati sulla viabilità, sull’accoglienza e su qualsiasi mansione potesse essere utile durante il gran premio, sotto al sole e con pause cortissime. C’era chi appassionato e chi di motori non ne sa proprio niente, tutti convocati al mattino presto per l’assegnamento della postazione della giornata: “Al mattino venivamo divisi in squadre, per variare un po’ le postazioni. Il posto più ambito era la tribuna centrale” racconta una delle ragazze. Per quanto il lavoro sia faticoso e stressante fa comunque comodo, soprattutto in questo periodo, anche se in parecchi hanno rivelato di non voler ripetere questa esperienza.
Tra Damiano dei Maneskin, Briatore e Tamberi, i vip che hanno visitato il circus della Formula 1 lo scorso weekend non sono stati pochi, come raccontano le ragazze immagine impegnate all’accoglienza all’ingresso del paddock: “Per me è stata la prima esperienza e mi è piaciuto molto”. Quindi l’opinione si divide in due e c’è chi si è anche divertito a lavorare in circuito, probabilmente in correlazione alla mansione svolta: c’è una bella differenza tra lavorare in tribuna a farlo in biglietteria o nel paddock, ad esempio. Allo stesso tempo si legge di chi non aveva alternative e che, tirando le somme, tutte quelle ore sottopagate non le ha ritenute poi così giuste.