Andrea Doviziso ha lasciato la MotoGP a tempo indeterminato dopo otto anni in Ducati, un’avventura in Honda ed una parentesi in Yamaha. Il Dovi è stato il primo (e forse l’unico) avversario di Marc Marquez negli ultimi mondiali, ma le tensioni tra lui e parte della Ducati -specialmente Dall’Igna, Tardozzi e Ciabatti- hanno portato ad un 2020 disastroso contro tutte le aspettative, al punto da dividere le strade tra il forlivese e la Casa di Borgo Panigale.
Tuttavia a Portimao abbiamo visto un Andrea Dovizioso sereno anche dopo una gara poco entusiasmante. In rimonta, certo, ma non da protagonista. E quando il Dovi è tornato al box, ad aspettarlo c’era solo qualche pacca sulla spalla ed un cartello anonimo, “Grazie Andrea”, lo stesso che è stato riservato a Danilo Petrucci. Che in Ducati non possano essere contenti della stagione appena passata è un bene, infondo gli obiettivi sono altri, ma salutare così un pilota con cui hai lavorato per 8 anni è un peccato. La freddezza del momento è andata oltre alle restrizioni imposte dal covid ed i sacrifici fatti dalle case. Ne abbiamo parlato con Paolo Beltramo.
Non c’è stato un vero e proprio addio per Dovizioso, è stato come quando sei a ballare e ad un certo punto spengono la musica e accendono la luce.
"O come quando chiedi il secondo bis e non te lo concedono! Sei al concerto dei Rolling Stones e vanno fuori, fanno Satisfaction e poi vanno fuori dai coglioni… ci rimani male no? Però solo perché è troppo bello per finirlo, però quest’anno è già un successo essere riusciti a farlo, portarlo alla fine insomma, infatti faccio i miei complimenti alla Dorna e a Carmelo Ezpeleta perché sono riusciti a fare il campionato. Poi l’assenza di Marquez non c’entra nulla. Hanno trattato malissimo i giornalisti della carta stampata, e quei pochi che potevano entrare finivano in uno stanzino senza neanche poter andare al bagno".
Vedere il Dovi lasciare così però… è come se fosse mancato qualcosa
"Lui l’aveva detto, si sapeva da giorni che sarebbe andata a finire così. Quello che gli ha offerto Ducati era troppo poco, quello che chiedeva lui era troppo…"
Può darsi che abbia intenzione di andare in Honda, magari come collaudatore?
"Secondo me intanto era ora che se ne andasse dalla Ducati. Perché non andava più d’accordo con Dall’Igna, non riusciva più a guidare quella moto lì e c’era chi andava più veloce di lui… Miller spesso, Zarco ogni tanto… non era più la sua moto, diciamo così. E quello che farà, dato che è una persona intelligente che tiene molto alla famiglia, è seguire le sue passioni.
Sicuramente se lo chiamassero alla Honda per fare il collaudatore o il sostituto di Marquez nel caso in cui (speriamo di no) Marquez non potesse farcela farebbe bene ad andarci, ma anche lì sai… ho come la vaga sensazione che abbia chiesto troppi soldi".
Forse non li voleva nemmeno davvero, sperava solo che gli dicessero di no per andarsene?
"Può darsi, ma se chiedi 5 milioni e fai un campionato come questo non te li meriti, diciamocelo chiaramente. Questo per lui era un campionato da vincere a mani basse. Lui e Vinales soprattutto, che sono partiti come dei top riders".
Erano lì per vincere il titolo ed invece pare che giri tutto al contrario. I veri protagonisti quest’anno sono stati gli outsider.
"Dovizioso è stato molto deludente quest’anno, per essere sinceri. Perché è stato primo, ha vinto una gara sola… Ne hanno vinte tre Morbidelli, tre Quartararo e due Oliveira. Poi in Ducati hanno preso Miller che nella seconda metà di campionato è migliorato molto, però se pensano di vincere il mondiale con Miller e Bagnaia sono un po’ fuori dalla logica. Poi gli può capitare che Miller faccia un passo avanti incredibile, però sai, così non può. Bagnaia secondo me è forte come Morbidelli, però è molto forte quando va tutto bene e poi va giù quando le cose vanno male. Ognuno ha il suo carattere e il suo modo di fare, ci mancherebbe. Ma Ducati nel 2021 ha un team esterno messo sulla moto ufficiale, diciamolo".
Miller ha di buono che ci proverà di sicuro.
"Esatto, ed è già qualcosa. Che poi questo mi sembra diventato il mondiale dei gentili. Sono carini, fanno i complimenti, riconoscono che un altro è andato più forte… Io mi auguro che vada avanti così. Sono molto sportivi ed educati, una cosa che Marquez, Lorenzo, Valentino e Pedrosa non sono mai stati".
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