Dopo le polemiche che - dall'inizio di questo mondiale - hanno infiammato il mondiale di Formula 1, la FIA ha preso una decisione: accolto il reclamo della Renault e sanzione per le Racing Point.
Cresce però la polemica su come queste due monoposto siano state sanzionate: entrambe hanno infatti ricevuto una penalità di 200 mila euro e la sottrazione di 7.5 punti nella classifica costruttori. Risultato finale? 400 mila euro di multa e 15 punti in meno nella classifica generale.
Una sanzione che però colpisce la scuderia solo per il weekend della Stira, il secondo della stagione e il primo in cui la Renault ha presentato il reclamo ufficiale. Negli altri due (Ungheria e Silverstone) è arrivata una reprimenda per aver utilizzato lo stesso particolare tecnico, copiato dalla Mercedes dello scorso anno.
Il dito è stato puntato contro le prese d'aria dei freni e l'accusa di violazione delle regole sulla proprietà intellettuale sono state accolte dalla FIA in quanto queste compenenti sono indicate nell'elenco delle parti listate della moposto, ossia gli elementi che un Team non può passare a una scuderia satellite.
Nonostante sia stato quindi confermato il rasfer di informazioni la sanzione della FIA non è certo stata esemplare: tra le opzioni infatti ventilava l'ipotesi della squalifica o dell'annullamento di tutti i punti guadagnati nel mondiale fino a questo punto. Sembra che questa decisione da parte della Federazione sia arrivata in quanto le prese d'aria dei freni sono state aggiunte all'elenco delle parti listate molto recentemente, un fattore che non solo ha permesso alla racing Point di salvarsi da una eventuale squalifica ma che ha anche consentito alla Mercedes di uscire pulita da questa situazione.
Non ci sono infatti le prove che questo passaggio diretto di informazioni sia arrivato dalla Mercedes stessa e la presenza di questa recente modifica all'elenco delle parti listate rende la scuderia tedesca ancora più intoccabile agli occhi della FIA.