Non è stata una gara facile quella sul circuito del Texas per la Ferrari, in crisi con la strategia del poleman Charles Leclerc. Dopo la performance del monegasco al venerdì, quando si è preso di forza una spettacolare pole position, le aspettative non erano basse nei confronti della Scuderia di Maranello che, ancora una volta, conclude il weekend con scelte discutibili. Si trattava della centesima gara con la tuta rossa per Leclerc, che al giovedì aveva dichiarato di essersi addirittura dimenticato di questo avvenimento, dopo quattro stagioni che lo hanno visto in cima alla classifica con il Cavallino Rampante ma anche a raccoglierne i pezzi dopo delusioni e sconfitte. Con un casco verde “speranza”, come ha raccontato lui ai microfoni di Mara Sangiorgio, il monegasco aveva tutte le carte in regola per aggiungere questa gara alla lista di quelle dei successi ma, tra una strategia distruttiva e una vettura ancora in difficoltà, si è dovuto accontentare di un sesto deludente posto, trasformato in qualifica poco dopo.
Al termine del Gran Premio degli Stati Uniti il dito è puntato contro il muretto della Scuderia Ferrari che, per provare a differenziare la strategia del numero 16, ha optato per una sola sosta a differenza di tutto il resto della griglia che si è fermata due volte. Un passo più lungo della gamba, chissà se per audacia o per errore, che non ha permesso al monegasco di celebrare sul podio il centesimo gran premio. Il primo stint di Leclerc non è stato dei migliori dopo che in partenza è stato bruciato da un affamato Lando Norris e, poco dopo, ha dovuto cedere passo anche a Lewis Hamilton e a Max Verstappen, ritrovandosi quarto in pochi giri. La danza dei pit stop è cominciata poco dopo il quindicesimo giro e, con tutta la griglia che ha optato per un altro stint con la gomma media, in modo tale da montare la dura durante le ultime fasi della gara, il muretto del numero 16 ha preferito farlo restare fuori ancora un po’, per poi fermarlo e montargli una gomma hard da provare a tenere fino alla fine della corsa.
Una scelta controcorrente che, se inizialmente sembrava condivisa anche da McLaren con Lando Norris e Mercedes con Lewis Hamilton che però poi si sono nuovamente fermati, si è rivelata la beffa del weekend a stelle e strisce del monegasco. Frédéric Vasseur a fine gara ha ammesso le sue colpe dicendo che la squadra aveva effettivamente calcolato male quello che poteva essere il destino della gara, mentre uno sconsolato Leclerc si è dichiarato deluso e in cerca di risposte dopo una prestazione così. Se sulla carta il monegasco, con una strategia migliore, si sarebbe potuto giocare il podio, in pista non è troppo chiara la sua condizione, visto che la scelta strategica è stata accolta dal pilota inizialmente. Poi, dopo l’ordine di scuderia di far sopravanzare Carlos Sainz, partito quarto e arrivato sul podio grazie a una strategia più consona, e i costanti cambi di piano che hanno visto il suo ingegnere di pista, Xavi Marcos, nominare tutte le lettere dell’alfabeto prima di trovarsi deciso, il monegasco ha iniziato a spazientirsi, rendendosi conto di aver buttato quello che poteva essere un terzo posto meritato.
Il famoso piano D che il suo ingegnere commentava in radio, e su cui sui social media si sono scatenati con i meme e le prese in giro, si è rivelato un preludio di disastro, viste le cinque posizioni perse dal monegasco e la fatica riscontrata in gara. L’epilogo del Gran Premio degli Stati Uniti è andato in un’altra ulteriore direzione poi per il monegasco, che è stato squalificato dopo che gli stewards hanno riscontrato delle irregolarità sul suo fondo, come su quello di Lewis Hamilton. Gira che rigira sono sempre la Ferrari e le sue scelte ciò che penalizza, letteralmente, la performance di Charles Leclerc che, nonostante i miglioramenti personali - come la gestione gomme che questo weekend è stata impeccabile, un lato che il monegasco ha sempre avuto debole - si trova ad arrancare per qualcosa che non merita.
Inoltre non è stato l’unico sbaglio strategico del weekend: Carlos Sainz nella gara sprint si è trovato a lottare con un degrado incredibile vista la scelta della gomma soft, non in linea con il resto della griglia e con le condizioni della pista. Alla domenica invece il numero 55 si porta a casa un fiducioso quarto posto sotto la bandiera a scacchi, che per un attimo ha provato a trasformare in un podio grazie ad una strategia decisamente più corretta alle condizioni della pista. Lo spagnolo, tra le altre cose, in seguito alla squalifica di Hamilton, si è guadagnato anche una posizione in più, regalando alla Ferrari un altro podio anche se a giochi chiusi. Si tratta di punti importanti per il mondiale che è ormai l’unica priorità rimasta nel 2023 per Ferrari, dato che di aggiornamenti non ne verranno più portati.
Dal canto suo Charles Leclerc ci ha provato ancora una volta a fidarsi del suo team, con la speranza di cui parlava a inizio weekend e l’audacia di provare a sorprendere tutti con una strategia diversa. In questa stagione più che mai si è sentito parlare delle sue abilità e capacità, tra chi lo vede ancora come uno dei più forti e chi inizia a dubitare del suo talento. Austin lo ha visto davanti a tutti e poi subito dietro, con una squalifica che farà parecchio parlare nei prossimi giorni ma non di più di quanto lo abbia fatto la Ferrari con il suo ennesimo errore al muretto.