Era già una domenica da dimenticare quella di Charles Leclerc che, partito dalla pole position, ha tagliato la bandiera a scacchi in sesta posizione, fregato da una scelta strategica ad una sosta che non ha pagato nel corso del Gran Premio. Le brutte notizie per lui però non sono finite lì, nella delusione di un weekend in cui ha raccolto meno di quanto seminato: dopo la gara infatti il delegato tecnico Jo Bauer ha notato, e segnalato, una presunta irregolarità al fondo della sua Ferrari così come a quella del fondo della Mercedes di Lewis Hamilton.
I due, chiamanti dai commissari per discutere l'irregolarità, sono stati successivamente squalificati dalla gara con il britannico sette volte campione del mondo escluso così dal podio dopo una splendida gara che lo aveva portato in seconda posizione. Ma che cosa è successo e perché le due monoposto sono risultate irregolari? Le informazioni rilasciate dalla FIA parlano di un'rregolarità dell'usura del pattino del fondo piatto che, al termine del Gran Premio, non risultava conforme all’articolo 3.5.9 del regolamento tecnico sportivo della Federazione. Secondo il regolamento infatti il fondo delle vetture deve avere uno spessore minimo di dieci millimetri con una tolleranza di un millimetro per risultare regolare e nelle monoposto di Hamilton e Leclerc questo spessore minimo non è stato riscontrato.
A nulla sono servite le spiegazioni dei due team che, ammettendo l'irregolarità, hanno provato a spiegare l'usura degli ‘skid pad’ delle vetture dando la colpa all'asfalto di Austin, particolarmente disconnesso, e alle dinamiche del weekend della sprint race con l'impossibilità di cambiare assetto per evitare l'irregolarità e controllare le monoposto in modo approfondito prima del via, evitando questo tipo di inconvenienti. Toto Wolff in particolare, dopo la notizia della squalifica, ha spiegato la difficoltà di definire l'assetto dopo una sola sessione di prove libere soprattutto se in presenza di un nuovo fondo come nel loro caso: "Abbiamo portato anche un nuovo fondo che ha aggiunto un’incognita all’equazione in un fine settimana già complicatissimo. Ad ogni modo gli altri hanno fatto bene dove noi abbiamo sbagliato e le regole non lasciano spazio a dubbi. Dobbiamo accettare il verdetto, imparare e tornare ancora più forti il prossimo fine settimana".
A far però discutere, nonostante l'ammissione di irregolarità dei team, è il controllo a campione eseguito dalla FIA solo su quattro monoposto: come sottolineato da Motorsport.com infatti le vetture esaminate al termine della gara sono state quelle di Hamilton, Leclerc, Norris e Verstappen con la metà di queste risultata non conforme e quindi squalificata. Un controllo più esteso, rivolto alle diciassette vetture giunte al termine, avrebbe quindi probabilmente portato a molte più monoposto dichiarate non conformi, dandoci invece in questo modo un'idea irrealistica del problema riscontrato dalla FIA.