image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Pierre Gasly racconta la
morte di Hubert: "Il giorno in cui
la mia vita è cambiata per sempre"

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

23 marzo 2021

Pierre Gasly racconta la morte di Hubert: "Il giorno in cui la mia vita è cambiata per sempre"
"Per lui ho pianto fino a non avere più lacrime" Pierre Gasly si apre così in un commovente racconto pubblicato su The Players Tribune per ripercorrere la tragedia della morte dell'amico Hubert, ma anche la bellezza della vita, dell'amicizia, delle passioni che tornano. E che salvano

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Non ha più bisogno di nascondere le sue fragilità, Pierre Gasly. Quello che doveva essere il grande rivale di Max Verstappen, dopo il breve ma devastante periodo in Red Bull, è tornato a correre in Alpha Tauri, dove ha iniziato un percorso di redenzione e rinascita, concluso definitivamente sul gradino più alto del podio di Monza. Una vittoria che gli ha permesso di chiudere un periodo doloroso della sua vita, ma anche di accettare il cambiamento, iniziato il 31 agosto del 2019, giorno che il pilota definisce "la fine della mia vecchia vita e l'inizio di una nuova". 

Il giorno più doloroso e quello meno atteso. Il sabato del Gran Premio del Belgio, dagli appassionati di tutto il mondo ricordato per la tragica morte in pista del pilota di Formula 2 Anthoine Hubert. Una perdita che ha sconvolto il paddock, e tutti i colleghi di Formula 2 e di Formula 1, in particolare i più giovani, amici o conoscenti del 23enne francese. 

Per Gasly però, quella perdita significava qualcosa in più. Anthoine non era un conoscente, era il suo migliore amico.

Il dolore di questa tragedia Gasly ha deciso di raccontarlo, scegliendo di scrivere una propria lettera personale, pubblicata sul The Players Tribune, per usare parole sue, sentimenti veri, emozioni che non possono essere fraintese. 

20210322 183141606 3289

Il risultato è tanto doloroso quanto potente, e ne riportiamo qui alcuni stralci. 

"Anthoine era il ragazzo con il casco arancione. Era il ragazzo più veloce di Francia. Quando ho iniziato a fare kart nel 2005, Anthoine Hubert era IL ragazzo. Aveva solo otto anni, ma aveva già ciò che ogni ragazzo del kart voleva avere: la velocità. Ogni volta che vedevo quel casco arancione spuntare in pista, sapevo che sarebbe stata una gara difficile. Quell'anno vinse la coppa nazionale, ma fu solo pochi anni dopo, quando avevo 13 anni, che conobbi davvero Anthoine. Nel 2009 la federazione corse francese ha avviato un programma scolastico a Le Mans per i bambini costretti a perdere mesi di lezioni perché stavano andando cercando di fare carriera nei kart seguendo competizioni ad alto livello. La scuola richiedeva che vivessimo nel campus, quindi è stato un grande impegno per un ragazzo della mia età scegliere di lasciare casa per inseguire un sogno. Fondamentalmente per tutta la mia vita, tutto quello che volevo essere era un pilota di Formula 1. Avevo visto Michael Schumacher dominare sulla sua Ferrari all'inizio degli anni 2000 e sapevo che era quello che volevo fare. Quindi, a 13 anni, sapevo che dovevo lasciare la mia casa a Rouen se volevo davvero avere la vita che sognavo. Solo altri due ragazzi in tutta la Francia la pensavano allo stesso modo. E uno di loro era il ragazzo con il casco arancione. Anthoine era un ragazzo serio. Era super intelligente e passava molto tempo a studiare, il che lo teneva fuori dai guai. Era severo con se stesso, anche in giovane età, e da lui ho imparato molta autodisciplina. Dopo essere stati a scuola per alcuni anni, passavamo la maggior parte del nostro tempo insieme. Ci spingiamo a vicenda per essere migliori". 

20210323 102322480 8349

"[Quel sabato] seduto in sala riunioni a Spa, tutto quello a cui riuscivo a pensare era al mio amico. Ho iniziato a tremare. Non riuscivo a sentire le mie mani. Non riuscivo a sentire quello che dicevano gli altri. Il mio respiro è diventato irregolare e le mie mani sono diventate così sudate che ho avuto difficoltà a tirare fuori il telefono per cercare di controllare i social media e avere notizie. Non appena la nostra riunione è terminata, sono corso dai i miei genitori e la mia ragazza perché sapevo che avrebbero avuto maggiori informazioni. Ricordo di essere sceso dalle scale e di averli visti singhiozzare. Ho potuto vedere quanto erano devastati. E ho capito cosa significava. Sapevo che il mio amico se n'era andato. Non ero preparato per questo. Onestamente, avevo lasciato vagare la mente, pensando che forse Anthoine fosse in coma o qualcosa del genere. Ma la morte? Morte? Non ho mai pensato che fosse possibile. Sai, quando Jules Bianchi è morto in un incidente nel 2015 ... era la prima volta da molto tempo che moriva qualcuno della nostra generazione di piloti, a qualsiasi livello. Ero completamente distrutto. Ho pianto fino a non riuscire più a piangere. Non ho mai provato una sensazione peggiore di quella in vita mia. Mai. Quella notte, quando ho chiuso gli occhi per andare a dormire, ho pensato al mio amico". 

 

"Era così calcolato. Non ha mai corso rischi stupidi. Come è potuto succedere a lui? Perché? Non avrebbe dovuto andare a finire così. Aveva troppo da fare. Credevo davvero che un giorno sarebbe stato in F1. Un mese prima della gara di Spa, proprio prima della pausa estiva della F1, eravamo a Budapest per il Gran Premio d'Ungheria. Domenica, un gruppo di noi è uscito a cena e ha trascorso una fantastica serata in città. Anthoine e io abbiamo passato la notte a parlare. Era solo una notte normale, sai? E ora darei qualunque cosa per qualche ora in più con Anthoine. Quando l'ho lasciato quella sera a Budapest, ci siamo semplicemente detti di goderci l'estate e che ci saremmo ritrovati a Spa dopo la gara di domenica. Ovviamente non sapevo che non avremmo mai più cenato insieme". 

 

"Goditi quello che hai. Apprezza le persone e l'amore nella tua vita. Sono così fortunato ad essere qui, a fare quello che sto facendo. E sono così fortunato ad aver conosciuto Anthoine Hubert. Porterò i suoi sogni, le sue ambizioni, con me ovunque vada. Ti voglio bene, amico". 

Tag

  • Formula 1
  • Formula1

Top Stories

  • Ha salvato la baracca anche in Qatar Pecco Bagnaia, che scende nei box VR46 per regalare una coppa a Morbidelli e salire in classifica

    di Tommaso Maresca

    Ha salvato la baracca anche in Qatar Pecco Bagnaia, che scende nei box VR46 per regalare una coppa a Morbidelli e salire in classifica
  • Ferrari, anche in Bahrein vinciamo da un’altra parte e Charles Leclerc ci va giù pesante. Lewis Hamilton invece…

    di Luca Vaccaro

    Ferrari, anche in Bahrein vinciamo da un’altra parte e Charles Leclerc ci va giù pesante. Lewis Hamilton invece…
  • Raga, abbiamo visto il futuro e la verità in Ferrari è una sola: tra due o tre gare starete dando tutti del bollito a Lewis Hamilton, ma…

    di Luca Vaccaro

    Raga, abbiamo visto il futuro e la verità in Ferrari è una sola: tra due o tre gare starete dando tutti del bollito a Lewis Hamilton, ma…
  • “Hanno una fot*uta stampante 3D nel retro del camion che lavora h24”. Serviva Jack Miller, con l’uscita da ex che “ti mette in piazza il vizietto”, a svelare come Ducati li ha purgati ancora?

    di Emanuele Pieroni

    “Hanno una fot*uta stampante 3D nel retro del camion che lavora h24”. Serviva Jack Miller, con l’uscita da ex che “ti mette in piazza il vizietto”, a svelare come Ducati li ha purgati ancora?
  • Italians do it better: Alessia Orro al Fenerbahçe, con stipendio da star, scatena uno spaventoso effetto domino in A1

    di Alice Lomolino

    Italians do it better: Alessia Orro al Fenerbahçe, con stipendio da star, scatena uno spaventoso effetto domino in A1
  • [VIDEO] Marc Marquez ci ha spiegato il suo destino in due frasi, Pecco Bagnaia ha fatto l’errore che può costargli il mondiale: tutto il nostro Hangover sul GP del Qatar

    di Cosimo Curatola

    [VIDEO] Marc Marquez ci ha spiegato il suo destino in due frasi, Pecco Bagnaia ha fatto l’errore che può costargli il mondiale: tutto il nostro Hangover sul GP del Qatar

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Buon compleanno Dovi, ma oggi il regalo faccelo tu!

Buon compleanno Dovi, ma oggi il regalo faccelo tu!
Next Next

Buon compleanno Dovi, ma oggi il regalo faccelo tu!

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy