Audi RS6, completo nero lucido, faccia di uno che aveva da poco messo giù i piedi dal letto e solito sorriso per tutti quelli che erano lì ad aspettarlo. Il Valentino Rossi imprenditore, tuta in pelle a parte, non è poi tanto diverso da quello che per 26 anni si è presentato ai nastri di partenza della MotoGP. La stessa cosa che ha in qualche modo fatto anche questa mattina, però a Pesaro e per presentare il suo team. O, meglio, quello che porta il suo nome e che, insieme a Mooney, metterà in pista due Ducati Desmosedici. Una, identica a quella degli ufficiali, con Luca Marini, e l’altra con Marco Bezzecchi. Due dei piloti della “linea giovane” Ducati di cui hanno parlato anche Davide Tardozzi e Paolo Ciabatti nell’intervista che MOW gli ha fatto nella maniera più molesta: fermandoli per strada mentre andavano a prendersi un caffè.
Ecco l'arrivo di Valentino Rossi
“Siamo molto contenti di essere qua oggi – ha detto Tardozzi – Ducati ha scelto otto piloti che costituiscono una linea giovane che rappresenta anche il futuro del marchio stesso. Il mercato, per quanto ci riguarda, sarà solo interno”. Di esterno, invece, ci sono gli attacchi che arrivano a Ducati dagli altri costruttori: “È stato così anche in passato – ha sottolineato Ciabatti – ormai fa quasi parte della tradizione, anche se è chiaro che ci dispiace. Prima erano le ali, poi il cucchiaio e ora l’abbassatore, vedremo come andrà avanti questa faccenda, ma siamo sereni. L’importante, invece, è essere qui oggi, per dimostrare che per Ducati tutti i team satellite sono un prolungamento del marchio stesso, come un’unica famiglia”.
Qui l'intervista a Tardozzi&Ciabatti
Una famiglia che oggi si è presentata (con un giorno di anticipo rispetto a quanto annunciato) per quanto riguarda il ramo VR46. E una presentazione che, almeno per quanto riguarda il dietro le quinte, ossia tutto quello che è accaduto prima e dopo, non ci siamo voluti far scappare. Perché i ragazzi di Tavullia c’erano proprio tutti e erano gli stessi che più di 25 anni fa hanno cominciato a scrivere una storia che è diventata leggenda e che, ora, si prepara a trasformarsi in sequel. Con più lavoro da fare e magari un po’ di divertimento in meno, come ha spiegato Uccio: “Non c’è più Vale a correre e non sarà la stessa cosa – ha detto Alessio Salucci – Per me il lavoro è diventato molto di più, ma in verità era così già da un po’ di tempo. Oggi iniziamo a scrivere un altro pezzo della stessa storia, non un’altra storia”. Partendo da Pesaro, appunto, come a sottolineare che le radici sono una roba che conta davvero anche se non esiste un angolo di mondo in cui il marchio VR46 non è conosciuto.
Pablito Nieto al cellulare del nostro Pieroni
MotoGP, ma anche Moto2, con Celestino Vietti e Niccolò Antonelli che questa mattina hanno cominciato la giornata con la seria possibilità di essersi beccati una multa. “Mi sa che siamo passati sulla ZTL, ma ci siamo accorti tardi” – ha detto Vietti scendendo dalla Cupra in dotazione ai pilotini della VR46. Un siparietto prima dell’apertura del sipario all’interno del Teatro Rossini, davanti a soli ottanta, selezionatissimi, invitati, che hanno così potuto vedere le livree scelte per le moto del Team Mooney VR46 con 24 ore di anticipo rispetto al mondo. L’evento registrato questa mattina, infatti, sarà trasmesso in streaming solo domani, a partire dalle 12, sui canali social della VR46. Clima da dietro le quinte, quindi, nella piccola piazza a ridosso del teatro, mentre gli ospiti sfilavano davanti agli addetti ai controlli e i protagonisti di giornata definivano gli ultimi dettagli prima del ciak. Prima di lasciare il campo a qualche appassionato che è rimasto lì ad aspettare che tutto finisse e che qualcuno uscisse di nuovo dalla porta laterale del Rossini. Il primo a farlo è stato proprio Valentino, insieme alla fidanzata Francesca e alla loro bimba…che si fa attendere. Perché la nascita è ormai questione di pochissimi giorni e proprio per questa (sacrosantissima) ragione Valentino Rossi non sarà presente in Qatar (o farà una sorpresa) in occasione del primo GP della stagione. Il primo senza di lui, ma anche il primo del suo team in MotoGP e a fianco a Mooney.
Ed ecco il boss del team, Uccio!
Chi ci sarà di sicuro, invece, è Pablo Nieto, visto che lo spagnolo segue da vicino tutti i piloti della nuova squadra e, ormai da anni, è una delle anime delle strutture messe in piedi da Valentino Rossi, Alessio Salucci e Alberto Tebaldi. “Tutto questo è fantastico – ha detto Nieto a margine della presentazione – Non vediamo l’ora di cominciare, anche perché dai test invernali abbiamo avuto ottime indicazioni e sono sicuro che i nostri piloti, in MotoGP come in Moto2, saranno competitivi sin da subito”.
Fuori dal teatro