Bisognava dargli tempo. Quando AlphaTauri ha annunciato il licenziamento anticipato di Nyck De Vries e l'arrivo dell'amatissimo Daniel Ricciardo, senza sedile nel 2023 dopo l'addio a McLaren, la prima cosa di cui si era parlato era proprio del tempo: a Daniel, che veniva a sua volta da una stagione terribile sotto ogni punto di vista, bisognava concedere il lusso di un periodo di assestamento.
All'inizio dell'anno con Red Bull aveva brillato nel ruolo di terzo pilota, tra le lodi di Chris Horner, e a Silverstone nei test Pirelli aveva conquistato tutti con tempi record, convincendo Helmut Marko a procedere con una sostituzione in AlphaTauri su cui ragionava - anche a voce alta - ormai da tempo. La competizione però, il ritorno in Formula 1 e il confronto con un compagno di squadra già rodato all'interno del team, sono tutt'altra cosa.
Fondamentale quindi per tutto il mondo Red Bull non creare false speranze intorno al ritorno di Ricciardo e non fare allarmismi nel caso di clamorosi insuccessi iniziali: ci vuole tempo, per adattarsi. Sempre. Soprattutto se quella da guidare non è una monoposto da titolo mondiale come quella che l'australiano ha avuto il piacere di provare a Silverstone.
Eppure le cose al suo esordio, arrivato in Ungheria tra la fretta di chi è chiamato a tappare un buco nel minor tempo possibile, sono andate in modo molto diverso rispetto alle aspettative: Ricciardo ha trovato il giusto feeling con la monoposto fin dal venerdì e, dopo aver portato l'AlphaTauri in Q2 e superato il compagno di squadra Tsunoda in qualifica, ha anche portato a casa una grande gara - per le aspettative attuali del team di Faenza - chiusa in 13esima posizione nonostante un contatto al primo giro, sempre davanti al collega giapponese. "Un grande weekend" ha detto Ricciardo sul finale della sua prima gara del 2023, mostrando tutti i denti in un sorriso che da tempo mancava nel paddock. Ora però è il momento di mettere sul piatto altro tempo: quello per le conferme, nel corso dei prossimi weekend dell'anno, dove l'australiano potrebbe avere normali alti e bassi dovuti alla mancanza di confidenza con questa monoposto.
Se le cose però dovessero effettivamente confermarsi positive per lui, il sogno di passare in Red Bull e tornare nel team ufficiale potrebbe rivelarsi più concreto di quanto ci si potesse aspettare: Sergio Perez, nonostante la più che buona prestazione a Budapest, continua a non convincere il team di Horner, e Max Verstappen non disdegnerebbe il ritorno dell'amico Ricciardo. Tutto possibile, tutto da vedere. Tempo al tempo.