Il futuro dell'Italia non è oggi, secondo Patrizia Mirigliani: la matrona di "Miss Italia", nonché figlia dello storico patron dell'evento, ha sottolineato che "nel regolamento c’è scritto che devi essere donna dalla nascita per partecipare", chiudendo de facto all'eventualità di un cambio in stile inclusivo del regolamento del noto concorso nazionale: no, non sono ammesse le trans. Ma, nove anni fa, la stessa Patrizia Mirigliani durante la conferenza stampa ufficiale del 2014, aveva dichiarato una futura possibile apertura a una modifica delle regole: "per il momento il regolamento prevede che la miss sia donna dalla nascita. Ma siamo pronti ad ascoltare le richieste della società", in risposta alle critiche, datate quasi un decennio fa, circa la possibilità di vedere in futuro delle partecipanti trans a Miss Italia. Dopo quasi dieci anni è tutto uguale come prima e il video con la dichiarazione di Patrizia Mirigliani nel 2014 è tutt'ora disponibile sul sito di Repubblica.it. Chi se lo è ricordato e non le manda certo a dire è un'attivissima transessuale italiana: Clizia de Rossi, intellettuale fiorentina e presenza pressoché fissa della trasmissione radiofonica La Zanzara, nonché in TV nel salotto di Zona Bianca, talk show condotto da Giuseppe Brindisi su Rete 4.
Clizia, hai letto della polemica a proposito di Miss Italia e le ultime dichiarazioni a La Zanzara circa la partecipazione delle trans al concorso? Dai tuoi due amichetti, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, Patrizia Mirigliani ha dichiarato che Miss Italia "ha fatto cose bellissime per il mondo delle donne, ha fatto cambiamenti, è inclusivo, ha trasmesso valori”.
Cosa Penso? Penso che non è coerente: Mirigliani è la prima a promuoversi come paladina dell'inclusione, eppure esclude. A Miss Italia ha fatto aderire le over, le curvy, le donne incinte, dichiara inclusività per le bellezze non conformi, anche le diversamente abili ha incluso nel concorso, nonché le donne di colore: tutti si ricordano di Danny Mendez, bellissima, che vinse appunto un'edizione di Miss Italia molti decenne fa. Ma nel 2023 le trans, no: non sono ammesse in Italia. Sai quale è la cosa che mi fa più orrore? Ormai è un evento storico e datato in Italia ma, pur di avere eco e visibilità, sottolinea che le trans sono escluse e che solo due hanno chiesto di partecipare.
Ha anche affermato che "nel regolamento c’è scritto che devi essere donna dalla nascita per partecipare. Non lo cambio in corsa con delle ragazze già in concorso, mi sono rotta di questo politicamente corretto per cui ti devi adeguare in due giorni. Aperta al cambiamento? Non lo vedo come una priorità". Eppure, come ti sei ricordata tu, la stessa Patrizia Mirigliani durante la conferenza stampa di Miss Italia del 2014, aveva dichiarato la possibilità di un cambiamento del regolamento in futuro: dopo 10 anni è solo una retromarcia o la motivazione del "regolamento" è una scusa che è sempre valida?
A me pare un'ipocrisia, ma anche un'opportunismo. Forse la Mirigliani ha la memoria breve: perché lei era la prima a prendere in consdiderazione nel 2014 la proposta di cambiare in futuro il regolamento e inserire anche le ragazze trans nel concorso. Lo aveva detto già 9 anni fa e in risposta a Vladimir Luxuria, dopo dieci anni nulla è cambiato: nemmeno i nomi. Mirigliani aveva affermato nel 2014 che occorre ascoltare e seguire i cambiamenti della società e, a testimonianza, c'è ancora il video con la sua risposta sul sito di Repubblica. Quindi, che cos'è che le ha fatto cambiare idea dopo quasi un decennio? Se ieri era "forse domani" e, dopo 10 anni, dice che ancora oggi non si cambiano le regole, ma "forse in futuro", in realtà significa che non lo faranno mai. Ha forse paura dei poteri forti o le hanno promesso il ritorno dell'evento su un canale importante e, per accontentare il pensiero di chi è al governo, lei in cambio cede alle pressioni transfobiche? Oppure ha solo paura che gli uomini preferiscono le ragazze trans? A pensare male, si indovina spesso: guarda caso, Miss Italia torna in prima serata su Rai Uno.
Invece a te cosa piacerebbe: come vedresti la "tua" Miss Italia?
Be', voglio essere la prima giurata trans di Miss Italia! Mentre sfilano ragazze trans. Questo sarebbe insegnare veramente ai giovani: l'uguaglianza, l'inclusione per stare al passi coi tempi di una società che, come ha detto corretamente Patrizia Mirigliani in quella conferenza del 2014: cambia e si evolve. Una società di cui le ragazze trans fanno ormai pienamente parte, senza alcun taboo. Non siamo più negli anni '50 dei film con Sofia Loren: l'Italia si è evoluta, la donna è molto cambiata. E anche la donna trans è parte della nostra società: cari miei, fatevene una ragione.
Passiamo a un altro argomento, che è attuale e divisivo, anche all'interno del mondo prograssista: la gpa, la "gestazione per altri" o "utero in affitto", tu sei favorevole?
Certo che sono favorevole alla gpa, solidale o a pagamento che sia: è sempre e comunque un grandissimo gesto di amore, altruismo e generosità. La proposta di legge per rendere la gpa un reato universale è una pagliacciata bella e buona, l’ennesima arma di distrazione di massa, nonché un tentavito di controllo sul corpo delle donne. Come ho detto anche ai microfoni de La Zanzara, la cosa vergognosa e paradossale di questo governo è che sta cercando in ogni modo di imporre figli a chi non ha nessuna voglia o alcuna possibilità di fare il genitore, ma vuole privarne coloro che invece li desiderano disperatamente. Anche questa è incoerenza.
Però nello stesso Pd ci sono posizioni divergenti al riguardo: i cattolici, le femministe radicali, l'attivismo civile, così come altri soggetti. Come può "la sinistra" italiana uscire da questo empasse, secondo te?
So che Elly Schlein, che stimo molto, è favorevole, però deve smettere di recitare la parte di quella “ospite in casa d’altri”, che prova sempre a mediare per non scontentare nessuno: è arrivato il momento di imporsi. Il Pd ha sempre avuto paura del nuovo e ha osteggiato chi ha realmente proposto battaglie civili, sociali e di diritto, quelle della vera sinistra di un tempo, come sta cercando di fare ora lei. E temo seriamente che la nuova segretaria del Pd avrà vita breve, se non si libererà quanto prima dei rami secchi delle correnti cattoliche e dei rimasugli renziani che anche in questi giorni continuano a dettare legge dichiarandosi pronti a non seguire la sua linea progressista e a votare contro l’emendamento proposto da Magi di +Europa per rendere legale almeno la gpa solidale, ossia senza il passaggio di denaro. I veri nemici di Elly Schlein, non sono nelle fila della maggioranza: li ha in casa e, se vuole avere un futuro in vista delle prossime Europee, deve iniziare a utilizzare il pugno duro e dettare quella linea riformista ferma e decisa, sul modello dello spagnolo Sànchez e a cui ha dichiarato più volte di ispirarsi.