Secondo me, il ritorno di Miss Italia in Rai è dovuto alla presenza della parola “Italia” più che a quella di “Miss”, che è anche una parola straniera e andrebbe cambiata in “Signorina”, un concorso di bellezza italica che sancirebbe la pace tra Fratelli d’Italia e Lega in nome della difesa del linguaggio e dell’etnia grazie alla vagina (ho cercato altri appellativi per questa sineddoche – una parte per il tutto – ma tutti i nomi che si riferiscono all’organo sessuale femminile sono di provenienza dialettale, imbastardite da altri stranieri linguaggi, e quindi vagina sia). Perché se un tempo “Miss Italia” era percepito come il trampolino di lancio verso una carriera più o meno artistica addirittura forse olliuddiana, la nuova “Signorina Italia” sarà espressione di prodotto tipico italico, come la pasta, la pizza e il culo a mandolino. Dalle precedenti edizioni sappiamo che le “Signorine Italia” restano comunque umili, vogliono studiare seriamente per prepararsi al mondo dello spettacolo, e vogliono la pace nel mondo, tre cose difficili in un mondo che nel frattempo si è evoluto e in cui non bisogna studiare molto per prepararsi al mondo delle influencer, in cui se resti umile non hai cosa dire sui social, e in cui la pace nel mondo… vabbè lasciamo stare.
Sono molto curioso delle interviste che faranno alle aspiranti “Signorina Italia” e delle relative risposte. Ovviamente, e in questo spero molto, in un mondo fluido, mi auguro un po’ di sano situazionismo da parte del Pd a guida Elly Schlein, spero in motociclisti barbuti e con la panza che si iscrivono al concorso perché si identificano come ragazze ventenni, in anziani contadini veneti che dicono di sentirsi dentro giovani cinesine di nazionalità italiana che vogliono sfilare in costume da bagno e roba di questo genere.
In ogni caso, mentre cresce la polemica per le direzioni quasi tutte al maschile dei Tg Rai, il ritorno della “Signorina Italia” sulle reti di Stato è una buona notizia, e a chi obietta che stiamo parlando di due cose diverse controbatto che anche le giornaliste dicono di restare umili, vogliono studiare per prepararsi al mondo del giornalismo e vogliono la pace nel mondo. Non che i giornalisti maschi siano così diversi, ma non sfilano in costume da bagno per farsi dare i voti; dice, neanche le giornaliste, ma perché non lo fanno? Si sentono forse migliori delle “Signorine Italie”? O peggiori? Mistero.
A proposito dei voti: come la mettiamo con la body positivity? Si passerà dal voto al giudizio scritto in cui motivare la scelta facendo lo slalom per significare che si preferisce una a un’altra per motivi spirituali e non perché la si ritiene più gnocca? (L’etimologia di “gnocca”, da “gnocco” è di derivazione longobarda, quindi germanica, non si dovrebbe potere usare, oppure le parole “tetesche di Cermania” vanno bene?).
Insomma, dite quello che volete, ma secondo me sarà un bel gran casino.