Robert Kubica è pronto per una nuova sfida, l'ennesima della sua incredibile carriera, e questa volta l'avventura passa dalla nuova stagione del FIA World Endurance Championship 2024. Al via con il team italiano AF Corse e al volante di una Ferrari 499P numero 83, tinta di Giallo Modena non ha deluso le aspettative. Quinto posto e una buona prestazione. Il pilota polacco è l'attuale campione in carica nella categoria LMP2 ma per questo 2024 ha deciso di debuttare nella classe “Hypercar”. Con lui a tentare la scalata al titolo ci sono Robert Shwartzman e Yifei Ye. Shwartzman aveva già gareggiato con AF Corse nella stagione 2023 della GT World Challenge Europe - Endurance Cup, dove si è assicurato una vittoria nelle 3 ore di Barcellona. Ye invece ha recentemente dimostrato le sue abilità vincendo la serie Le Mans asiatica ed europea nella classe LMP2 nel 2021. Prima del via della prima gara ufficiale in Qatar, abbiamo raggiunto Robert Kubica per alcune domande sulla nuova stagione e il pilota polacco ci ha detto la sua sul campionato, le aspettative, il futuro e il presente di questo mondiale.
Cosa si prova a iniziare una nuova stagione del FIA WEC?
Approcciare una nuova stagione è sempre un mix di emozioni. C'è la consapevolezza di avere davanti a sé una sfida importante, complessa e molto stimolante. Ma anche la voglia di tenere i piedi per terra perché siamo un gruppo giovane, con tanto da capire e da portare avanti.
Principale obiettivo stagionale?
Migliorarci, non abbiamo esperienza come tanti altri. L'esperienza si sa, va accumulata correndo, disputando gare, non si trova sui scaffali del supermercato o la si apprende da un libro. Cercheremo di dare il massimo.
C'è qualcosa del Qatar che ti preoccupa, oltre alla temperatura?
Certo. Per esempio i track limits, che si sono visti anche in Formula 1 nell'ultima edizione, sono molto difficile da rispettare. Nel WEC le regole sono più dure e con una gara di 10 ore bisognerà stare attenti anche alla gestione delle gomme. La gara parte di giorno e finisce di sera, le variazioni di condizioni non saranno facili da leggere e per noi alla prima esperienza sarà difficile anticipare e capire come comportarsi.
Quale ritieni sia la qualità più importante che hai come pilota?
C'è da chiederlo a qualcun'altro, è difficile rispondere... Penso la mia esperienza e il mio approccio. Do il massimo e pretendo anche il massimo dalle persone intorno a me. Non sono uno che si accontenta, nel motorsport l'approccio giusto è quello di lavorare per migliorare.
Come hai deciso di impostare il tuo piano alimentare prima e durante la gara?
Ascolto me stesso. Molto dipende dai momenti, fuori dalla macchina bisogna recuperare le forze e seguire la gara. Anche un feedback del pilota in corsa o i dati durante la gara possono preparati al meglio per lo stint successivo. Si cerca di non sovraccaricarci di cibo, si perdono energie con la digestione ma non puoi nemmeno pensare di fare dodici ore senza alimentare il proprio corpo.
Il sabato sera perfetto dopo la corsa?
Dopo più di una settimana di tanto lavoro e di tante ore in pista, se torneremo a casa con il sorriso sarà la miglior soddisfazione a ripagare lo sforzo che abbiamo dato come gruppo e come team.