Sofia traffica nervosamente tra frigo e fornelli, prima di girarsi con un piatto tra le mani. Lo appoggia delicatamente accanto ai gomiti di Luis, che però lo scosta nervoso. “Dovrai pur mangiare qualcosa, Luis!” lamenta Sofia, alzando le sopracciglia. Lui si intenerisce e compensa il brusco gesto di pochi istanti prima con un sorriso un po’ forzato, che cerca di rinsaldare tramite una carezza sulla guancia della moglie.
“Scusa, è che sono molto teso”, si giustifica fissando il vuoto, prima di girarsi di nuovo verso di lei, quasi avesse ricordato una cosa fondamentale. “Il passato remoto di cuocere è cossi, vero?” chiede allarmato.
Sofia sorride indulgente annuendo appena, intenerita dalla contraddittoria debolezza della sua metà, a suo agio in palcoscenici mondiali e capace di percepire pressioni quotidiane come una stabile routine, ma terrorizzato da una commissione esaminatrice.
“Lo vedi che le cose le sai?” prova a rincuorarlo.
“Mi preoccupa la concordanza dei verbi”, fa Luis preoccupato, prima di riprendere a cantilenare gli appunti scarabocchiati a matita ai lati del libro: “L’orologio del mattino/dice ai bimbi fate presto/indossate il grembiulino/su correte dal maestro... l’ho detta bene?”.
“Perfetta!” esclama entusiasta lei, che gli accarezza il mento con indice e pollice.
“Spero mi facciano partire dall’argomento a piacere” dice Luis, accarezzando distrattamente la Scarpa d’oro sulla mensola in marmo.
“Dovrebbero, per tranquillizzarti.”
“Non tutti lo fanno però...”
“Tu preparatelo comunque” lo esorta Sofia, che ora poggia i gomiti afferrando le estremità del libro, con aria concentrata, partecipativa.
“Potresti parlare della spedizione dei Mille, quella la sai bene.”
Luis scuote la testa, non è convinto.
“Non vedo l’ora che sia domani, che sia tutto finito. Ma poi penso che potrebbe finire con una bocciatura e allora non vorrei proprio arrivarci, quasi spero che stanotte non finisca mai.”
“Comunque andrà, io ti starò vicina” sussurra lei piano ma con ritmo deciso, gli occhi ora una piscina di lacrime che si sforza di trattenere.
Lui la bacia con passione, si stacca e la guarda. Sorride e la ribacia.
Ora sembra più rilassato, lei ne approfitta e gli porge una mela esortandolo a mangiare qualcosa, a nutrirsi. Lui ne stacca più di mezza con un morso per farla divertire e lei ride tirando la testa all’indietro, prima di abbracciarlo con dolcezza.
Ora, ormai notte, si stringono dondolando quasi ballassero un lento. I loro respiri hanno frenato, le mani di lui hanno smesso di tremare.
Poi, d'improvviso, Luis stacca il viso dall’incavo della spalla di Sofia e la fissa allarmato.
“E se chiedono Foscolo?”