Giugno 2020, la MotoGP non è ancora scesa in pista. Piloti, moto, paddock, tifosi: il coronavirus è riuscito a bloccare tutto. O forse no. Una cosa è proseguita, sopra la follia generale di questo mondiale che sembra un po' uscito da uno strano film di Spike Jonze: il mercato piloti.
"Non decideranno nulla - si diceva all'inizio dello stop - rimarrà tutto come il 2020. Anche perchè come fanno a decidere chi prendere e chi licenziare senza vederli correre?". Beh, ecco come hanno fatto.
Ducati, Miller e altri drammi familiari
Che in Ducati ci sia sempre stata una certa difficoltà nella gestione del mercato piloti è un po' il segreto di Pulcinella. E se il caso Petrucci, la cui parabola ha toccato l'apice con la vittoria del Mugello per poi scendere drasticamente, non è mai stato di facile gestione; ancora più delicata è la questione Dovizioso. Amatissimo dai suoi tifosi italiani, unico vero rivale di Marquez in questi anni, ma ormai visibilmente stanco da una gestione interna che non sembra recuperabile.
In questo marasma di indecisione e piccoli litigi familiari, a Borgo Panigale hanno preso una decisione: Jack Miller sarà pilota della Ducati Ufficiale nel 2021.
L'australiano, oltre allo stesso pedigree di Casey Stoner, porta in Ducati l'esperienza più che positiva avuta con la Pramac. Ma per ogni sella che viene occupata ci sono piloti che si spostano, è il gioco delle sedie dei paddock.
Cosa succederà ora agli altri due? Chi rimane e chi se ne va? Per il momento la situazione più plausibile sembra quella dell'addio di Petrucci, ma non mancano le voci che vorrebbero Dovizioso vicino al ritiro.
Petrux comunque già parla di un futuro lontano dalla Ducati e tra le opzioni possibili ci sarebbero Aprilia, nel caso Iannone fosse ancora fuori dai giochi per la questione doping, o in sella alla KTM lasciata libera da Pol Espargaro.
Ma il gioco delle sedie ora si complica: se Petrucci (o Dovi) va in KTM, dove va Espargaro?
Lo strano caso di Alex Marquez
Un pilota non può essere lasciato a piedi senza aver corso nemmeno un GP. Soprattutto al suo esordio in Top Class e soprattutto se di cognome si chiama Marquez ed è il fratellino prediletto di un otto volte campione del mondo. Assurdo, impensabile ma, a quanto pare, vero.
Alex Marquez potrebbe essere licenziato dalla HRC per la stagione 2021 senza nemmeno il tempo di dimostrare al mondo che, a portarlo dov'è, non è stato il suo cognome. E al suo posto dovrebbe arrivare proprio Pol Espargaro dalla KTM.
Ma perchè licenziare il giovane Marquez prima di vederlo in pista? Mentre tutto il paddock si pone questa domanda, i giapponesi muovono nuove sedie nei paddock, complicando sempre di più questo intrigo di piloti.
Quali possibilità resterebbero ad Alex? Forse la KTM dello stesso Espargaro, quella che si contenderebbe anche Petrucci e Dovizioso, o forse la Pramac lasciata libera da Miller.
Ma in Pramac sembra molto più plausibile l'arrivo di Jorge Martin, chiacchieratissimo in questi giorni di follia, che farebbe così il salto dalla Moto2 alla MotoGP.
E Valentino?
Non si può parlare di mercato piloti senza citare l'uomo da cui tutti aspettano un segno. Come gli Imperatori al Colosseo: pollice alzato o pollice abbassato per il vecchio re del paddock?
Valentino non ha mai nascosto le proprie intenzioni: prendersi tutto il tempo necessario per decidere che cosa fare del proprio futuro. E se Yamaha non lo ha aspettato, scegliendo Quartararo come pilota da affiancare a Vinales nel 2021, Vale sembra sempre più vicino alla Petronas, che chiuderebbe così cerchio mettendo il Dottore al fianco di Franco Morbinelli, a sua volta pronto per un rinnovo biennale. Ma se Valentino sorprendesse tutti con un ritiro? O se addirittura decidesse di andare in Aprilia? Magari fondando un Team VR46?
In tutta questa confusione fatta di politica e di contratti, mentre la MotoGP ancora non è ripartita, la velocità non smette mai di essere la cosa più importante: anche quando serve per sedersi su una sedia (o una sella) prima che la musica si spenga.