Al MotoFestival non poteva mancare Valentino Rossi, in collegamento da Valencia ad un giorno dalle prove libere, tra un tampone (quasi) positivo e la voglia di vincere una gara prima della fine del campionato. Il Dottore è stato intervistato da Nico e Zam con cui ha parlato di una stagione difficile, addirittura balorda, per poi tornare a parlare delle vecchie 500 2T e dell’infortunio di Marc Marquez… ricordando anche i momenti difficili. A Valentino poi non manca uno sguardo verso il futuro, dall’arrivo di Luca Marini in MotoGP al prossimo anno nel Team Petronas con Franco Morbidelli. Qui trovate l’intervista completa, ecco i passaggi più interessanti.
La delusione del 2020, dalle cadute al Covid
Questo 2020 è stato forse l'anno più buio dell'intera carriera di Valentino Rossi. Alle due rotture meccaniche e alle tre cadute in gara si è aggiunta la positività da Covid-19, per un totale di sette zeri su di un totale di 16 gare disputate. Vederlo sorridere nella chacchierata con Nico e Zam, fiducioso per il futuro, ci da l'idea della passione che lo spinge a continuare. “Ci sono anche delle cose positive, perché volevo vedere se cambiando un po' la squadra sarei stato più competitivo - ha spiegato Rossi, che da quest'anno è affiancato dal capo tecnico David Munoz - ho fatto dei bei weekend e sono stato anche veloce. Poi da Misano 2 ho sbagliato e sono scivolato, ho avuto anche tanta sfortuna. Ho buttato via la gara a Barcellona che sarebbe stato un buon secondo posto che in quel momento ci serviva, poi è arrivato anche il Covid…"
A Valentino resta una grande voglia di andare in moto e l'intenzione di giocarsi ancora una volta il titolo, questa volta nel Team Petronas assieme a Franco Morbidelli. Perché se corre, lui lo fa per vincere. "Per prima cosa l'anno prossimo speriamo in una stagione più normale, questa cosa del Covid ha influito molto sul campionato, è stato sfalsato. Siamo andati in tante piste fuori stagione, ed è stata dura con le gomme". Ha dichiarato Valentino.
Le 500 2T una delusione rispetto alla MotoGP di oggi
Le tante cadute date dall'anteriore Michelin ci riportano con la memoria agli anni della 500, quando bastava un filo di gas in più in uscita di curva per trovarsi catapultati in aria. Soltanto che, in questo caso, l'aderenza si perde davanti. La dinamica però sembra essere la stessa: si cade in una frazione di secondo e quando succede non c'è nulla da fare. "Meglio così, perché con le 500 ti facevi più male. Ma siamo sempre attaccati a un filo, dipende anche tanto dalla temperatura. Non siamo messi benissimo sotto questo punto di vista, dai e dai si perde un po’ di feeling, si fatica a portare la moto al limite e a volte devi pensare a portare la gara a casa”.
Quando gli viene chiesto se è vero - come aveva dichiarato un paio d'anni fa - che le MotoGP di adesso sono più belle da guidare delle vecchie 500, Valentino non ha dubbi: "Se guidassimo una 500 ora credo sarebbe una grande delusione... anche rispetto a quanto vanno le MotoGP, ai tempi che stiamo facendo adesso!".
Perché un pilota in fin dei conti vuole solo andare più veloce. Più del giro precedente, più dell'anno passato. Vuole abbattere i record, ed è per questo che il livello di competizione nella MotoGP di oggi è elevatissimo: c'è sempre meno margine rimasto da limare e perfezionare.
L'arrivo di Luca Marini e l'attesa di Marc Marquez
Valentino poi parla dell'arrivo del fratello Luca Marini in MotoGP, che l'anno prossimo sarà sulla Ducati di Esponsorama Racing assieme ad Enea Bastianini con cui si sta giocando il titolo in Moto2. "Ho il ricordo che quando sono tornato da Brno, era il 31 agosto del 1997 - racconta il 9 volte iridato - sono tornato a casa che Luca aveva venti giorni… e io gli dicevo guarda, sono campione del mondo! Lui ovviamente aveva 20 giorni e non capiva niente, era piccolo! Però è bello, l’anno prossimo correremo insieme per la prima volta e devo dire che lui ci aveva creduto, è in una buona condizione perché guiderà una Ducati in un bel progetto”.
Infine non poteva mancare qualche considerazione su Marc Marquez, che sembra ormai condannato ad un terzo intervento chirurgico per ricevere un trapianto osseo. Valentino ha spiegato che: "Queste sono cose con cui purtroppo non si può scherzare, perché lui ha avuto un infortunio serio già la prima volta. Poi ritornare subito è stato un grande problema, l’ha pagato caro. Deve essere brutto stare a casa così tanto tempo, avere anche dubbi sul futuro… perché Marquez è anche giovane. Su queste cose, con infortuni così brutti, bisogna prendere il tempo adatto per far recuperare il corpo e magari pensare più a lungo termine."
Poi racconta del 2010, quando durante le prove del GP d'Italia al Mugello si ruppe tibia e perone e fu costretto ad un lungo periodo di stop.
"Ho avuto un momento difficile perché ho avuto due infortuni uno dietro l’altro, prima mi sono fatto seriamente male alla spalla e poi quando stavo cercando di recuperare mi sono rotto anche la gamba. Mi sentivo molto fragile, mi sentivo debole anche psicologicamente. Quando non hai una gamba da appoggiare e poi ti fa mare anche la spalla… mi ricordo che mi svegliavo la mattina e non riuscivo neanche andare in bagno. Sono periodi brutti che ti rimangono dentro”.
Potete trovare l'intervista completa di Nico e Zam sul MotoFestival.
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