“Ho scritto a Iannone, mi spiace molto, spero di rivederlo sorridere presto” – Danilo Petrucci non si è tirato indietro quando gli è stato chiesto di commentare la squalifica inflitta al pilota di Aprilia e ha raccontato di aver reagito con profonda tristezza alla notizia della decisione del TAS di Losanna, svelando anche un retroscena: “Quella sera del 2019 in Malesia eravamo a cena a fianco, in tavoli differenti, ma nello stesso ristorante”. Ciò che è accaduto a Iannone, ossia mangiare carne contaminata come conferma la stessa sentenza di primo grado, poteva capitare a tutti.
Nello specifico, però, non allo stesso Danilo Petrucci, che ha spiegato che in quel periodo seguiva una dieta vegetariana e che, quindi, non ha temuto di aver mangiato anche lui carne contaminata. “Quella sera – ha aggiunto il pilota di Terni - lui era con la sua squadra, io con la mia. Ma in quel periodo mangiavo vegetariano, non avevo questi problemi. E’ chiaro che dobbiamo essere attenti, ma una cosa del genere è incontrollabile: per questo siamo tutti allibiti e sconcertati dalla sentenza”.
Petrucci tra i piloti è uno dei più attivi quando si tratta di promuovere azioni comuni, ma non ha specificato se intenderanno “muoversi come categoria” in favore di Andrea Iannone o anche semplicemente per chiedere migliori tutele. E’ chiaro, infatti, che la squalifica dell’abruzzese apre uno scenario piuttosto preoccupante per tutti, visto che la certezza di non ingerire cibi che possono essere in qualche modo contaminati è impossibile da avere. Soprattutto per chi, come i piloti, ha una vita nomade e tra gare e impegni vari si trova spesso a mangiare fuori dalla propria cucina o dagli ambienti conosciuti e quindi garantiti.
Chiuso il capitolo Iannone, Danilo Petrucci è tornato a parlare della sua stagione e, soprattutto, della volontà di chiudere nel migliore dei modi la sua storia con Ducati, prima di tuffarsi nella nuova avventura con KTM ed il Team Tech3. “Non possiamo dimenticare che a Jerez ho rischiato di rompermi l’osso del collo, con un incidente che è quasi passato in sordina perché non avvenuto a tiro di telecamere. E’ stato come partire col piede sbagliato – ha detto Petrucci - Sicuramente ho fatto degli errori anche io in questa stagione: il più grande è stato quello di lavorare su un’area della moto sbagliata, invece che concentrarmi subito sui set up. Mi sono innervosito perché non trovavo la soluzione. Da Barcellona la situazione è migliorata”.
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