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Vettel e il dolore delle critiche:
"A volte devi ricordarti che non
sei così cattivo come credono"

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

19 novembre 2020

Vettel e il dolore delle critiche: "A volte devi ricordarti che non sei così cattivo come credono"
Il quattro volte campione del mondo di Formula 1 si è raccontato al giornale tedesco Die Zelt, parlando del suo addio alla Rossa: "A Maranello non mi coinvolgono più nelle scelte come un tempo". Ma anche del dolore delle critiche e della voglia di un nuovo inizio

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Da tutto a niente. Da essere quattro volte campione del mondo di Formula 1, il pilota di cui tutti parlano e che tutti invidiano, il bambino prodigio che batte ogni record e che sembra destinato a prendere il posto dell'altro grande tedesco della Formula 1; ad essere - improvvisamente - messo in un angolo. Lasciato a piedi da quella scuderia che tanto amavi, consapevole di aver fallito dopo aver tentato di riportare a Maranello un titolo che manca dal 2007. 

La parola "fallimento" Vettel la ripete spesso, senza paura, con la consapevolezza di un uomo che non è più quel bambino prodigio, e che assomiglia così poco a tutti gli altri piloti del paddock. La ripete anche nell'intervista rilasciata al tedesco Die Zelt, convinto che quello con la Ferrari sia ormai un capitolo da chiudere e motivato a iniziare una nuova avventura. 

"Siamo ovviamente delusi perché non abbiamo raggiunto i nostri obbiettivi ma io sono intenzionato a dare il meglio di me in queste ultime gare per il rispetto della squadra. Però ammetto che ora per me la situazione è diversa rispetto al passato, non essendo più in lotta per quello che nelle passate stagioni abbiamo cercato di ottenere". 

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Il tedesco ha poi parlato del suo coinvolgimento all'interno delle dinamiche e delle scelte Ferrari, un punto su cui per anni Vettel è stato tra i più vivi interlocutori per anni ma in cui - adesso - non è più chiamato a partecipare: "Non sono più coinvolto come un tempo, se non nelle questioni che mi riguardano personalmente, che al momento sono quelle di cui mi importa". 

Ma Sebastian non si abbatte e, anzi, non vede l'ora di iniziare un nuovo capitolo della sua carriera: "Ho 33 anni, a 40 non voglio più essere in Formula 1 ma oggi non vedo l'ora di cominciare qualcosa di nuovo". 

A venire fuori durante questa intervista è anche il lato più umano del campionissimo, un uomo che negli anni abbiamo imparato a conoscere e che per tutti è semplicemente il gentleman del paddock, così diverso rispetto ai colleghi e così lontano dal mondo dei riflettori. Interrogato sulle critiche che lo hanno colpito, soprattutto dopo l'arrivo in Ferrari del monegasco Leclerc, Vettel ha risposto: "Ogni tanto devi ricordare a te stesso quello che è il mio principio guida: non sei mai bravo come dicono le persone, ma non sei mai così cattivo come loro credono". 

 

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