“Ehi, ma quello è un Garmin? Ce l’hanno tutti nero, tutti uguale. È bello così colorato!”. Milano, interno notte. A parlare è un’amica, nel corso di una cena, in tempi di pandemia. Due nuclei familiari, due persone più due, tutto nella norma, ma tutto vero. Il protagonista? Il Garmin Instinct che ho in prova, in variante standard e colorazione azzurra. Un passepartout tra gli sport watch: a suo agio per una camminata nei boschi, ma anche in bici (pure in casa), durante una corsa, o ovunque vi venga in mente, comprese le occasioni mondane - che presto torneranno a essere davvero tali, se Dio vuole.
E allora partiamo proprio dall’estetica. Cos’ha questo Instinct che gli altri non hanno? Mah, sintetizzando estremamente il concetto, possiamo dire che è figo, figo come un orologio che vi comprereste solo perché è figo, figo come un accessorio da mettere per completare un outfit. E su questa cosa Garmin sta puntando molto, ultimamente. Perché se è chiaro, da anni, che se vuoi fare uno sport watch top di gamma devi fottere con lei, ora il carico è stato messo anche sulla componente stile e - si badi bene - non solo in questa variante così street oriented. Ok, ok, per fare lo struscio in Ticinese, vestiti Carhartt e Nike dalla testa ai piedi, l’Instinct è perfetto (e, non a caso, è disponibile anche in versione Surf). Ma se siete più tipi da Prati, o se girate in Brera, tanto per dire, Garmin offre ora modelli come il MARQ Driver (pensato per gli amanti delle corse, tiene i tempi sul giro), o il D2 Air (lo smartwatch GPS concepito per il volo), o il Quatix 6x Solar (ideato per supportare gli appassionati di vela) che non hanno davvero nulla da invidiare ai più famosi tra i Submariner e i Daytona.
Colorazioni diverse a seconda della versione
Tornando all’Instinct, le colorazioni disponibili sono davvero molte, anche se variano in base alla configurazione. Per la versione standard, oltre al nero, al grigio chiaro e all’azzurro che abbiamo provato, è presente anche una versione in un verde acqua più scuro, detta Lakeside Blue. La variante Solar, che si distingue per la presenza di un sistema di micro pannelli solari che servono ad incrementarne l’autonomia, è disponibile in nero, blu, violetto, giallo senape e in una bellissima colorazione arancione scuro, a cui si aggiungono due varianti speciali camouflage (una in stile “digicam”, su base grigia, e una in stile simil “multicam”, su base verde). Esiste poi una versione detta Tactical, disponibile sia con tecnologia Solar che standard, che aggiunge funzioni specificamente ideate per l’impiego in ambito militare, come la possibilità di essere letto coi visori notturni, o la modalità Jumpstarter che calcola i punti di lancio ad alta quota, in base alle linee guida militari, una volta fuori dall’aeroplano (che paura). L’Instinct Solar – Tactical Edition è disponibile in nero e ca va sans dire in verde militare, l’Instinct – Tactical standard, sempre in nero e in un’altra variante di verde. La versione Surf vede al suo interno la presenza di specifiche funzioni ideate per tenere traccia dell’attività sportiva tra le onde, come il monitoraggio delle maree o la capacità da registrare il numero di onde cavalcate, la velocità massima raggiunta e la distanza percorsa sulla tavola. L’Instinct Solar – Surf Edition può essere scelto in versione grigio chiaro, con dettagli verde acqua, o nella fichissima variante Surf – Pipeline (una specie di grigione con linee trasversali che ricordano schizzi di acqua). Last but not least, la Esports Edition, la variante dell’Instinct, rossa e nera, che si rivolge agli appassionati di videogame e che è in grado di monitorare lo stress fisico, durante il gioco, collegandosi direttamente con il computer e permettendo al giocatore di monitorare le proprie condizioni attraverso un’app che proietta le informazioni sullo schermo.
Cosa ci si può fare?
Sarebbe decisamente più facile spiegare cosa NON si possa fare con questo Garmin, perché questo Instinct, anche in versione base, fa letteralmente una montagna di cose. Anzi, le funzioni sono così tante, da rendere concreto il rischio di non essere neppure pienamente consapevoli di quali siano tutte le sue potenzialità.Come tutti gli sport watch di Garmin, anche questo Instinct nasce primariamente con l’intento di supportare chi lo indossi nel corso delle proprie attività all’aperto. È così che premendo il tasto GPS è possibile accedere alle funzioni di monitoraggio delle varie attività sportive. Quale sport? L’elenco comprende: la corsa, trail run, tapis roullant, corsa su pista indoor, escursionismo, scalata, bici, mountain bike, piscina, nuoto in acque libere, sci, snowboard, sci di fondo, kayak, SUP, canottaggio, vogatore, pesi, cardio, yoga, ellittica, step, salita scale, tattica, imbarcazione. La buttiamo lì, agli amici di Garmin: perché non aggiungere anche un “motociclismo”? Ok, in pista nessuno indossa un orologio per motivi di sicurezza (anche se sulla cosa ci si potrebbe lavorare, magari con dei guanti ad hoc), ma farsi mezza giornata alla guida è di sicuro un esercizio non banale, in termini di impiego cardiaco e calorico. Quanto basta, di certo, per meritare una funzione tutta sua. Funzione “motociclismo” a parte, è evidente come l’Instinct copra di suo la pressoché totalità delle attività esercitabili da un essere umano e la presenza di così tante funzioni di controllo è, anzi, fonte di stimolo per chi è solito vivere una vita maggiormente incline alla sedentarietà.
Una volta scelto lo sport che si intende praticare, l’orologio entra in una specifica schermata, o serie di schermate, tra le quali si può navigare con i pulsanti che, in seconda funzione, recano le scritte up and down. La cosa interessante è che ognuno di questi sotto menù è estremamente personalizzabile, consentendo di impostare le schermate in maniera tale che restituiscano solo le funzioni che sono davvero di interesse per l’utilizzatore. Sempre con una sola pressione del tasto GPS è possibile, inoltre, accedere a tutte le funzioni legate - guarda un po’ - all’impiego del GPS. E quindi: Naviga, Track Me, Proietta waypoint e calcolo area. Con la prima, il vostro Instinct vi permetterà di avere al polso un vero e proprio navigatore. Potrete tornare a un punto che avete memorizzato con una pressione prolungata sul tasto GPS, potrete ripercorrere dei percorsi tracciati in precedenti attività, potrete puntare l’orologio verso un punto dell’orizzonte e chiedere a quest’ultimo di continuare a mostrarvi la direzione da mantenere per raggiungerlo (utile ad esempio nei boschi, o in luoghi in cui è facile perdere l’orientamento), potrete, ancora, inserire le coordinate del punto di arrivo e - molto interessante - potrete inserire dei percorsi attraverso la condivisione con l’orologio di file gpx, tramite l’app Connect.
Ora, mi rendo conto che per alcuni di voi possa sembrare arabo, ma si tratta di una funzione estremamente utile, ad esempio, per chi ami fare escursionismo a piedi, in bicicletta o anche per chi si diletti con un po’ di adventouring con la moto. I GPS che vengono utilizzati sulle moto da fuoristrada e che sono impiegati anche per escursioni alla portata di tutti come la Pavia-Sanremo, per capirsi, usano proprio questo sistema. Potersi buttare la mappa sull’orologio, senza troppi sbattimenti di installazione di device più costosi e ingombranti, nel caso di impegni sporadici di questo tipo, è una bella risorsa. La funzione Track me, naturalmente, serve a tenere traccia di un dato percorso che stiate effettuando; Proietta waypoint vi permette di impostare manualmente un waypoint verso cui farvi dirigere e la funzione calcolo area vi permette di conoscere l’esatto tracciato di un’area che andiate a circoscrivere con la vostra attività.
Francamente, in un primo momento ho trovato piuttosto difficile avventurarmi tra tutte queste funzioni più che altro per una mia incapacità di comprendere il criterio in base al quale fosse stato deciso di raggrupparle. La spiegazione è semplice, una volta compresa la logica. Tutte queste funzioni (sia quindi il monitoraggio degli sport, che le navigazione, in tutte le sue forme), sono raggiungibili tramite il tasto GPS perché usano - o usavano in origine - tutte il sensore GPS. Tutti gli sport per cui oggetti come i predecessori di questo Garmin erano pensati, infatti, avevano luogo all’aperto e necessitavano di essere tracciati con il sistema GPS. La possibilità di rilevare il battito cardiaco, il consumo calorico, tempi sul giro e altre informazioni, erano soltanto un di cui della funzione di tracciamento. Con il tempo, però, questi device sono finiti in mano ad un pubblico sempre meno votato all’avventura e all’escursionismo e sempre più urbanizzato. Ecco perché, ora, al loro interno sono presenti attività indoor, come la bici sui rulli o il tapis roulant. Ecco perché, per sapere quali siano le vostre performance durante una sessione di calisthenics, dovrete premere il tasto GPS e scegliere il monitoraggio dell’attività “cardio”.
Quando ABC non vuol dire alfabeto
Anche la dicitura ABC sul tasto posizionato alle ore otto può trarre in inganno. ABC, infatti, non ha nulla a che fare con la possibilità di comporre dei testi, quanto piuttosto con altimetro, barometro e bussola (compass, in inglese). È premendo questo tasto, infatti, che si accede al menu che permette di controllare proprio i parametri relativi all’altezza dal suolo, alla pressione e alla direzione nello spazio. Si tratta di informazioni utilissime per il monitoraggio di attività sportive che si svolgono, ad esempio, in montagna o per il controllo delle condizioni meteo, nel caso di crolli improvvisi della pressione, per chi impieghi l’Instinct - altro esempio - in acque aperte.
Sono, poi, presenti a “bordo”, il cardiofrequenzimetro da polso, e per le varianti Solar anche un sensore Pulse Ox2 che, proiettando i fasci di luce sul polso, riesce a misurare il livello di saturazione di ossigeno nel sangue: un parametro, ahinoi, particolarmente utile, non soltanto in ambito sportivo, di questi tempi. Ancora, l’Instinct monta un modulo bluetooth che gli consente di fare due cose molto importanti. La prima è quella di dialogare con lo smartphone, cosa che a sua volta ha due risvolti. Innanzitutto ciò permette la sincronizzazione con le varie app realizzate da Garmin e, in generale, con tutto l’ecosistema da essa creata attorno ai suoi prodotti. In secondo luogo, ciò fa sì che l’Instinct vi dia comunicazione di eventuali chiamate e notifiche entranti, che sia possibile intervenire sui comandi della riproduzione musicale attraverso l’orologio e che si possa attivare la funzione “trova telefono”, che tramite l’app Connect farà partire un allarme sul vostro terminale in modo da renderlo individuabile in un ambiente circoscritto.
Si diceva bluetooth importante per due motivi: oltre alla possibilità di dialogare con il telefono, la presenza di questo modulo a bordo è rilevante anche perché permette all’orologio di collegarsi ad eventuali ulteriori accessori utili per l’attività sportiva, come una fascia cardio o sensori per la velocità/cadenza per la corsa o per la bici. Questo può voler dire, tanto per dire (anche se forse Garmin preferirebbe vi compraste un computer da bici), che con una fascia cardio abbinata e collegata, potete fissare il vostro orologio al manubrio di una bicicletta e usarlo come computer (essenziale, ma dotato di molte funzioni), pur continuando a monitorare le vostre performance.
Perché avere uno sport watch è una figata, anche se siete pigri
Viviamo in un mondo in cui tutto è misurabile: dalle visualizzazioni di un video su YouTube, alla percentuale di massa grassa, ogni volta che ci pesiamo al mattino. Tutto è sempre più data driven, come dicono quelli bravi, tutto è sempre più scomponibile, analizzabile, comprensibile attraverso i numeri. E l’esigenza di poter applicare queste logiche, questo approccio, anche ai nostri allenamenti o, più semplicemente, al nostro stato di salute, trova piena soddisfazione in un oggetto come il Garmin Instinct. Perché è solo indossando un orologio come questo che mi è stato possibile scoprire realmente quanto (poco) bruciassi, ogni giorno, nella mia vita da smart worker tutto letto-cucina-scrivania-divano-letto. Ed è solo grazie all’Instinct che ho in prova se mi è venuta voglia di rimettermi a correre, di camminare, di fare cose che mi permettano poi di confrontarmi con la telemetria del mio corpo. Il tutto avviene attraverso un oggetto che è bello da vedere, come si diceva in apertura, la cui batteria dura uno sproposito (15 giorni per questa versione standard, ma del Solar c’è chi dice che, in estate, si arrivi a 50), che tramite i tasti permette di essere usato anche coi guanti (da moto, ad esempio) e che, soprattutto, ha un prezzo decisamente abbordabile. Per portarsi a casa tutta questa tecnologia servono, infatti, soltanto 299 euro, che diventano 349 per la versione Solar. Difficile chiedere di più.