Un po’ come quando vi sfogate con la vostra fidanzata attraverso WhatsApp, piuttosto che dover affrontare il problema di persona, Elon Musk si è affidato, nelle scorse ore, a Twitter per comunicare che il Solar Roof di Tesla e i tradizionali pannelli solari saranno ora venduti soltanto in accoppiata con il Powerwall, il sistema di batterie ad uso residenziale commercializzato dalla stessa azienda statunitense.
Se non avete capito assolutamente nulla di quello che abbiamo detto, ecco a voi un breve recap su ciò che Tesla offre attualmente, oltre alle sue macchine mega fighe.
Il buon Elon Musk, in estrema sintesi, oltre alle sue vetture iper tecnologiche mette a disposizione dei suoi utenti anche una serie di soluzioni per incamerare e stoccare energia elettrica. Il Powerwall non deve essere confuso con il Wall Connector (spesso indicato anche con il termine Wallbox). Quest'ultimo, infatti, è lo strumento che Tesla fornisce per ricaricare più velocemente la propria auto anche in ambiente domestico. Solitamente, gli impianti casalinghi forniscono energia ad un massimo di 3,5 kWh, che viene erogata in modalità AC (che sta per corrente alternata). Le batterie di bordo accumulano corrente in modalità continua (DC) e per commutare la corrente alternata in corrente continua utilizzano un convertitore che è installato sulla stessa auto. Nel caso una Tesla Model 3, ad esempio, il convertitore - che viene chiamato caricatore di bordo - è in grado di caricare la batteria ad un massimo di 11 kWh. Questo significa che i 3,5 kWh della corrente casalinga ordinaria è pari a circa un terzo della velocità con cui si potrebbe ricaricare la vettura (i sistemi Supercharger - i caricatori veloci che sono prodotti direttamente da Tesla e che sono a disposizione tipicamente lungo i più rilevanti nodi stradali - caricano con corrente continua, bypassando il caricatore di bordo e raggiungendo picchi anche di 150 kWh). Per caricare più rapidamente la propria auto nella propria abitazione è quindi possibile chiedere al gestore di aumentare la potenza erogata ed è poi necessario installare un sistema che sia in grado di portare questa potenza alla vettura. Questo sitema è proprio il Wall Connector. Ok ma che cos'è, a questo punto, un Powerwall?
Il Powerwall è una batteria domestica pensata per accumulare energia e per restituirla nei momenti in cui la fonte primaria non è attiva. Esempio: avete una serie di pannelli solari sul tetto che, chiaramente, di notte, non sono in grado di rifornirvi di energia. E però, durante il giorno, è facile che siano in grado di produrne più di quanta ve ne serva. Che fare, dunque? L'idea è quella di accumularla, rendendola disponibile in un secondo momento o nel caso in cui si verifichi un blackout, aumentando sensibilmente l'autonomia energetica di chi ne possieda una.
Il buon Elon, quindi, fornisce la vettura, la presa più potente per ricaricarla, una batteria per accumulare l'energia... poteva, forse, non occuparsi di come accumularla? Ovviamente no. È per questo che Tesla commercializza in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, anche dei veri e propri pannelli solari e, a partire dal 2021, un nuovo sistema denominato Solar Roof. Si tratta di un insieme di micro pannalli pensati per sostituire le tradizionali tegole e ottenere tutti i vantaggi dei pannelli solari, senza avere alcun impatto sull'estetica della casa o sulla capacità del tetto di resistere agli agenti atmosferici. Solar Roof consente, inoltre, di estendere all'intera superficie del tetto la capcità assorbente, massimizzando il sistema di ricarica.
Unendo le due soluzioni, Musk vuole garantire una quasi totale indipendenza dalla rete elettrica, integrando così tutti i vari servizi che offre la propria azienda, mobilità elettrica compresa.
Tutto molto interessante, ma dove sta la notizia? La notiza sta nel fatto che Elon Musk, proprio nel giorno dell'Earth Day, ha deciso di rendere i due gadget indissolubilmente legati, con una scelta che ha fatto storcere il naso a molti clienti Tesla e a molti ambientalisti.
Per indorare la pillola, l’eccentrico Musk ha accennato al fatto che avere un sistema solare e di batterie integrato dovrebbe presentare alcuni vantaggi, come un processo di installazione semplice e una continuità nella fornitura ell'energia.
"L'energia solare alimenterà esclusivamente il Powerwall e quest’ultimo si interfaccerà solo tra il contatore e il pannello dell'interruttore principale della casa, consentendo un'installazione super semplice e senza che ci siano interruzioni di corrente in tutta la casa durante i blackout", ha scritto Musk.
I clienti che avevano già firmato il contratto, infatti, dovranno pagare un prezzo decisamente più salato rispetto a quanto pianificato in origine, venendo costretti a mettersi in casa sia il Solar Roof sia il Powerwall, senza che - magari - ne avessero effettivamente bisogno.
Nonostante tutto, il Tesla Powerwall è uno dei sistemi di batterie ad uso residenziale più popolari sul mercato, anche grazie al costo ridotto dei KWh immagazzinati rispetto alla concorrenza, stando a quanto riportano i dati di EnergySage, ma la domanda sorge spontanea: a cosa serve investire in energia solare per tentare di contribuire alla riduzione dell'inquinamento ambientale, se si obbligano i propri utenti ad acquistare l'ennesima batteria, oltre a quella mastodontica che già equipaggia ciascuna auto elettrica?
Alla faccia della Giornata Internazionale della Terra, i proprietari delle miniere di litio stanno già ringraziando.
Come per gli iPhone e per tutte le altre diavolerie elettroniche di tendenza, anche il Powerwall ha tempi di attesa piuttosto lunghi, nonostante un prezzo d'acquisto decisamente elevato. A quanto pare, i clienti che hanno già firmato dovranno sostenere un costo di circa 87.000 dollari contro a una stima iniziale di “soli” 67.000 - non proprio spiccioli.
Tesla, in realtà, non ha ancora fornito dettagli riguardo gli aumenti di prezzo segnalati dagli utenti, anche se all’interno del preventivo online per il Solar Roof, viene chiesto ai potenziali clienti di indicare la "complessità" del tetto, che tiene in considerazione la presenza di camini, e altre barriere architettoniche che potrebbero rendere più complessa l’installazione, andando quindi ad inficiare sul prezzo finale.
Un rapporto costi/benefici che sembra, insomma, non tenere in considerazione la più importante delle domande: quanti anni di bollette è possibile pagare con 90.000 dollari?