A partire dalla fine di giugno del 2021, Jeff Bezos lascerà il suo ruolo di CEO in Amazon, equivalente più o meno al nostro amministratore delegato – o anche mega direttore galattico. L’annuncio – fatto in occasione della diffusione di conti trimestrali eccellenti, con ricavi pari a 125,6 miliardi di dollari – ha scosso media e settore tech in quanto abbastanza inaspettato, anche se l’imprenditore ha specificato che resterà nella compagnia con il ruolo di presidente esecutivo.
Il suo posto lo prenderà Andy Jessy, 53enne attualmente alla guida di Amazon Web Services, la divisione della compagnia dedicata al cloud computing che sta mostrando le maggiori percentuali di crescita e rappresentando la fetta maggiore di guadagni per il colosso e-commerce (quasi il 60% dei ricavi arrivano al momento da lì). Jessy non è affatto una new entry del comparto, né rappresenta un fulmine a ciel sereno la sua “scalata”: già quest’estate il Washington Post lo indicava come sostituto naturale di Bezos, in quanto molto simile a lui e nel tempo in grado di “assorbirne” ragionamenti e logiche di vertice.
Approdato in Amazon nel lontano 1997 come responsabile marketing, Jessy è stato in grado nel tempo di distinguersi per brillantezza e visione d’insieme, arrivando nel 2003 a dar vita ad Amazon Web Services, che copre il 50% delle infrastrutture pubbliche cloud a livello globale e che ha saputo intercettare con anticipo una tecnologia e una serie di necessità diventate ora imprescindibili sul fronte aziendale e istituzionale.
Critico del governo Trump e pronto diverse volte a esprimersi in favore dei diritti LGBTQ, non è certo una persona che nasconde le sue opinioni o che si tiene lontano dal suo ruolo pubblico.
Sposato con una stilista e padre di due bambini, vive a Santa Monica in una villa che molti definiscono “mastodontica”. Un aspetto che ci porta spediti alla questione economica: se è vero che l’approdo al ruolo di CEO gli garantirà entrate maggiori, non si può certo dire che Jessy se la passi male al momento. La CNBC stima il suo patrimonio netto di poco inferiore ai 400 milioni di dollari, visto che oltre alle entrate collegabili ad Amazon è tra i proprietari dei Seattle Kraken, squadra di hockey su ghiaccio, direttore della Rainier Prep, charter school di Seattle, e membro della National Security Commission on Artificial Intelligence, un’agenzia federale USA che si occupa di intelligenza artificiale. Proprio per via di quest’ultimo impiego è finito al centro di non poche polemiche alcuni mesi fa, sulla scia delle possibilità di introdurre a livello governativo un software di riconoscimento facciale tramite IA, circostanza molto criticata sul fronte dei diritti umani.
Bezos ha espresso piena fiducia in Jessy, spiegando che sarà “un leader eccezionale”, e ha individuato le radici della sua scelta nella volontà di concentrare le energie “su nuovi prodotti e iniziative”, dando risalto in particolar modo all’impegno nello spazio e al giornalismo, ma non solo:
“Essere CEO di Amazon è una grande responsabilità e quando la ricopri è difficile concentrare l’attenzione anche su altri aspetti. Come presidente esecutivo sarò impegnato in tutte le più importanti iniziative della compagnia, ma avrò anche tempo ed energia per contrarmi su iniziative come Day One Fund e il Bezos Earth Fund, sulla compagnia Blue Origin, sul Washington Post e su tante altre mie passioni”, ha dichiarato Bezos.