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“Maria Rosaria Boccia? Io ho portato tutto ai magistrati”. Parla Patrizia D’Addario e prende le distanze dal caso Sangiuliano: “Se avessi mentito sarei miliardaria, invece pulisco i cessi…”

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

5 settembre 2024

“Maria Rosaria Boccia? Io ho portato tutto ai magistrati”. Parla Patrizia D’Addario e prende le distanze dal caso Sangiuliano: “Se avessi mentito sarei miliardaria, invece pulisco i cessi…”
Quando si parla di politici che hanno “relazioni” extraconiugali e che possono essere incastrati da materiale compromettente, come nel caso del ministro Sangiuliano preoccupato da chat, foto e video in possesso della “consigliera” Maria Rosaria Boccia, torna alla mente la bufera che scoppiò con le registrazioni degli incontri dell’allora premier Berlusconi con Patrizia D’Addario, dalle quali ne scaturirono inchieste che hanno fatto storia. Siccome il paragone già inizia a circolare, abbiamo chiesto alla diretta interessata che cosa ne pensa e ci ha spiegato che “io ho consegnato tutto ai magistrati per dire la verità”, da quel momento” ho passato l’inferno”. Mentre altri “hanno fatto carriera e mi etichettano ancora come escort?”

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Lo scandalo che ha travolto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo la sua intervista al Tg1 dove ha ammesso di aver avuto “una relazione” con Maria Rosaria Boccia, la 41enne di Pompei che avrebbe prima nominato come “consigliera” per il G7 e poi disconosciuto (forse per intervento della moglie), ha riportato alla mente le vicende che nel 2009 coinvolsero Silvio Berlusconi, che finì al centro dell’inchiesta della procura di Bari per un presunto giro di prostituzione dopo che ai magistrati furono consegnate delle registrazioni compromettenti. Quelle registrazioni, ormai diventate un cult, erano state realizzate da Patrizia D’Addario che in seguito diventerà la testimone chiave di vari processi. Così, visto che ora al posto di quel registratore che oggi appare rudimentale si comincia ad avanzare l’ipotesi che Boccia possa essere in possesso di chat, audio e video compromettenti (alcuni anche i Ray-Ban Stories nei palazzi istituzionali) sul ministro e su altri esponenti di governo, c’è chi ha fatto dei parallelismi tra le due vicende. Ma quando chiamiamo D’Addario per chiederle cosa ne pensa, o se ritenga che la 41enne abbia subito un abuso di potere, sbotta: “La mia storia non c’entra, io ho consegnato il materiale perché me lo hanno chiesto i magistrati”. E infatti, precisa: “Da quel momento sono diventata una vittima del sistema per aver detto la verità”. Ecco l’intervista che Patrizia ci ha concesso, dove non solo ha allontanato, ancora una volta, l’etichetta di “escort” che le è stata affibiata, ma ha anche spiegato il calvario che ha attraversato negli ultimi 15 anni: “Hanno difeso con il Me Too le donne che denunciavano violenze dopo 20 anni e a me nessuno mi ha difesa, ma dovevano denunciare subito come ho fatto io. Infatti se avessi mentito ai giudici oggi io sarei miliardaria, invece pulisco i cessi”.

Patrizia D'Addario
Patrizia D'Addario
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Patrizia, ogni volta che un politico finisce nei guai per una "relazione" dove rischia che escano materiali compromettenti c'è qualcuno che ricorda la vicenda che ti ha coinvolto con Silvio Berlusconi nel 2009 Ci sono delle analogie fra te e Maria Rosaria Boccia che potrebbe avere chat che metterebbero in imbarazzo Sangiuliano e il governo? 

La mia storia è tutt’altra. Chi è intelligente lo capisce. Io le registrazioni le ho consegnate ai magistrati per raccontare una verità che mi ha portato solo dolore e sofferenza, a me e alla mia famiglia. Sono arrivata a tentare di suicidarmi e non ho potuto crescere mia figlia. Cosa vogliono di più? Sono fuori da tutto, sono schifata completamente da questo Paese.

Hai ancora questioni giudiziarie aperte?

Ho vinto tutte le cause che ho fatto di diffamazione, ma chi lo sa? L’opinione pubblica conosce queste cose?

Raccontacelo. 

Ho passato l’inferno. E solo per aver detto la verità. Non ho avuto nessun vantaggio o favori, anzi, il contrario. Ero una modella internazionale, mi hanno rovinato la reputazione, mi hanno stracciato contratti, distrutto tutta la mia vita. La magistratura mi aveva chiamato, invece si è sempre detto che sarei stata io a far uscire qualcosa. Non è così, sono arrivati a casa mia di notte per interrogarmi. Dovevo mentire ai giudici? Ecco quale è la differenza.

Sei colpevole di aver detto la verità?

Sì, se avessi mentito sarei stata benissimo.

Tante altre, come le Olgettine, hanno trascorso anni più sereni. 

Per me è iniziato un calvario nei tribunali, anche per difendermi dalle diffamazioni. Ho dovuto pagare tutti gli avvocati di tasca mia. Non mi interessa delle altre, queste cose non spetta a me giudicarle. Ma la differenza è lì da vedere. Quello che è successo è storia.

Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano
Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano

Come vivi oggi?

Da anni faccio le pulizie per dignità. Intanto continuano a chiamarmi "escort". Ma una escort non continua a farlo? Non lo fa pagata in giro per il mondo? Invece io sono rimasta a Bari a lavorare pulendo i cessi, prendendo treni di seconda classe per andare ai processi, senza dormire per arrivare in tribunale con il trolley senza neanche dormire perché non avevo i soldi per prenotare un albergo. Pensa che vita assurda che ho fatto. Perché? Per la verità.

Da chi sei più delusa?

Da quelli che hanno venduto tutto di me, anche l’aria che respiravo. In tanti hanno fatto carriera, mi hanno usata. Sono stata la vittima predestinata del sistema, un sistema di merda. Non hanno neanche avuto rispetto che fossi mamma e non ho più potuto farla. Ma una che fa la escort non denuncia il proprio aguzzino, come il mio ex compagno che ho fatto finire in galera. Mi hanno messo addosso un marchio che non è mio. Non l’ho mai fatta la escort, sono 15 anni che pulisco i cessi per essere ancora chiamata escort?

Non c'è nessuno che ti ha sostenuta?

Hanno denunciato con il Me Too qualsiasi tipo di violenza sulle donne, mentre quella che ho subito io chi l’ha denunciata? Hanno supportato donne che denunciavano dopo 20 anni, ma per quella che ho subito io chi mi ha difesa? Nessuno. Prima hanno fatto carriera e poi hanno raccontato di essere state molestate? Dovevano denunciare prima, come ho fatto io. Se avessi mentito ai giudici oggi sarei miliardaria e mi metterei a denunciare come quelle del Me Too. L’ho detta subito la verità. Non per mia spontanea volontà, ma perché sono venuti i finanzieri a casa di notte. Dopo quello che ho vissuto mi vergogno di essere italiana. Se fossi nata in un altro Paese non sarebbe successo. Avrei avuto giustizia. Nessuno mi ha protetta.

Prima hai detto che non hai potuto fare la mamma. A cosa ti riferisci?

Per proteggere mia figlia l’ho messa in collegio, ha avuto problemi di salute. Non ho neanche potuto andarla a trovare per non rischiare di rovinarle l’infanzia. Così, oltre alla mia vita, l’hanno rovinata a una bambina. Ho perso il lavoro, la famiglia e ho anche rischiato di morire.

Come?

Ho ingoiato 80 pillole rischiando di morire, lo hanno scritto i giornali? Nessuno è venuto da me per dirmi come stavo, se avevo bisogno. Devo morire di fame? Ho subito e continuo a subire. Ho fatto tante denunce e sono lì che non si muovono, forse perché sono io?

Hai detto che anche con il tuo ex hai avuto problemi.

L’ho trovato a letto con l’amante. Ho pure le corna. Pensa che escort che sono. Ho subito di tutto. Me ne sono andata di casa con mia figlia, mi sono rimboccata le maniche e ho ricominciato da zero lavorando senza chiedere soldi a nessuno. Forse l'ha deciso Dio che devo subire le ingiustizie. Ma a cosa è servito? Per diventare la vittima preferita del sistema?

Quando Patrizia D'Addario si incatenò al Tribunale
Quando Patrizia D'Addario si incatenò al Tribunale

Vivi sempre a Bari o hai deciso di cambiare città?

Sono ancora a Bari. Ho una dignità, sono gli altri che si devono vergognare. Io i cessi li pulisco, ma c’è gente che per quello che mi ha fatto ci dovrebbe mettere dentro la faccia. Perché non si muove la giustizia con le denunce che ho fatto?

C'è una giustizia a due velocità?

Io so che quando hanno detto che non potevo costruire, in realtà avevo 8 permessi per farlo. Da lì è iniziato l’inferno, perché avrei finito un cantiere che invece è ancora là abbandonato. Ho pagato tutto, nessuno mi ha mai favorito e per cosa? Ho pagato avendo un marchio che non mi si addice, chi fa quel lavoro, la escort, non va certo a pulire i cessi. Perché nessuno lo racconta?

Però ti si accosta ogni volta a vicende di "amanti" di politici e del rischio che escano materiali compromettenti. 

Mi si infila su queste cose definendomi "la escort" più famosa al mondo". Vogliono che mi faccia fuori? Mi sono salvata per miracolo. Tanto poi se uno si suicida raccontano quello che vogliono. Io ho solo detto la verità di fronte ai giudici, non perché volevo raccontare qualcosa di chi oggi non c’è più (Berlusconi, ndr). Continuo a subire questa etichetta e nessuno fa nulla. Non è questa istigazione al suicidio?

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