Quanti giovani vengono a Milano cercando di realizzare il proprio sogno, pensando di trovare il luogo che consentirà loro di avere una qualità della vita migliore, una stabilità economica e una sicurezza maggiore rispetto al luogo d’origine? Moltissimi. Ma sono tanti anche (sempre di più) i giovani disillusi e scontenti a causa degli affitti e degli stipendi non il linea con il resto d’Europa. Così come i meno giovani, che oltre ai problemi fisiologici di ogni metropoli, vedono crescere l’insicurezza a causa della microcriminalità. E persino la tragedia avvenuta in queste ore in seguito all’incendio divampato nella casa di riposo "Per Coniugi", in via dei Cinquecento, in zona Corvetto, che ha causato sei persone morte e 80 intossicate, tra cui due in gravissime condizioni, apre una serie di interrogativi che, in una città come Milano, non ci si poneva da tempo. Per questo abbiamo chiesto a Riccardo Truppo, avvocato e consigliere comunale in quota Fratelli d’Italia – che sta facendo una netta opposizione all’operato del sindaco Beppe Sala – punto per punto quali siano, a suo dire, le mancanze di una amministrazione che governa ormai da 7 anni.
Avvocato, non possiamo che partire da quanto avvenuto nella notte nella casa di riposo. Lei che idea si è fatto?
In questa tragedia cittadina auspico che i privati, a cui il Comune concesse la gestione della struttura privandosene fra il 2015 e il 2016, collaborino a far subito chiarezza. Ricordiamo infatti come Majorino, da assessore, decise questa direzione a suo tempo con il passaggio di gestione di 5 RSA comunali, compresa quella andata a fuoco questa notte, dal pubblico, cioè il Comune, a privati, rappresentati da ong, no profit, cooperative o altre associazioni. Ciò non vuol dire che vi siano responsabilità da parte loro, ma sicuramente se ne avessimo mantenuto il controllo sarebbe stato molto più semplice e veloce accertare eventuali carenze nella gestione”.
A proposito di sicurezza, Milano non sembra più quella di prima. Come mai?
Per quanto riguarda il corpo della polizia locale, non si può prescindere dal dare fiducia ai propri agenti e il fatto che loro si sentano sempre un corpo estraneo rispetto all'amministrazione comunale, come se fossero qualcosa di mal sopportato, credo sia un primo passo negativo verso una direzione sbagliata.
Come mai dice che sono “mal sopportati”?
Dopo anni di amministrazione di sinistra si sono prodotti effetti importanti dando valore a una sottocultura cittadina su questo tema. Si viene a creare un mutamento delle opinioni e dei comportamenti all'interno della popolazione, per cui la mancanza di fiducia che l'amministrazione mostra sempre nel corpo locale, a parer mio, è visibile sia in tante omissioni che in tante dichiarazioni che l'amministrazione ha fatto in passato.
A quali dichiarazioni si riferisce?
Riprendiamo ad esempio l'episodio del trans che è stato fermato e che sarebbe stato brutalmente picchiato. Lì il sindaco e la giunta, senza aver ancora la situazione ben chiara davanti agli occhi, non hanno perso un attimo nel condannare tutto il corpo della polizia locale, addirittura il Comandante non è uscito neanche con una dichiarazione. Ditemi voi quando mai si è visto che il comandante di un corpo di una città come Milano non intervenga mediaticamente a difesa dell'operato dei propri agenti. Lui non si è sentito di dover controbilanciare determinate affermazioni di quelle ore. Rimango sempre dell'idea che sarà comunque la magistratura a fare il suo corso e le sue valutazioni, ma in quel momento gli stessi agenti avevano bisogno di sentirsi comunque rappresentati da una linea di comando, ma è apparso in modo evidente che lo “sport cittadino” fosse quello di sparare a zero sulla polizia locale. Non si è comunicata fiducia nei confronti del loro operato in tutti questi anni.
Crede che questa “sottocultura”, come l’ha definita, favorisca la criminalità?
Certo! E arriviamo infatti poi all'altra questione che, lasciando sempre correre tutta una serie di atteggiamenti che non arrivano a essere reati, sono di inciviltà, d'incuria, di disordine e di bivacco sul territorio. Tutti questi atteggiamenti si cementificano con il tessuto urbano. Lasciar correre per anni porta determinati soggetti che vivono la città a pensare che tanto non riceveranno punizioni, né tanto meno un pubblico biasimo, che nessuno si muoverà, per cui si instaura una sorta di legge della giungla. Se per anni io chiamo e chiedo degli interventi per far cessare fenomeni che avvengono sotto casa mia, senza conseguenze, come musica a volumi elevatissimi, bivacco, stato di ubriachezza estrema, persone che lanciano bottiglie di vetro a terra, è chiaro che questi soggetti si sentano liberi di agire e di peggiorare ancora di più i loro comportamenti.
Voi come opposizione cosa state proponendo?
In ambito sicurezza abbiamo tentato di fare proposte che l'amministrazione avrebbe potuto cogliere con buonsenso. Prescindendo dalle richieste che comportano spese, per cui potrebbero rispondere che non ci sono i soldi per metterle in atto, noi abbiamo chiesto, con un provvedimento votato anche dall'aula, la mappatura con la commissione sicurezza ogni due settimane di un quartiere a rotazione della città. Sono 88 quartieri, io stesso ho proposto e sono riuscito a far approvare questo documento, per cui per i prossimi tre anni, fino a fine consigliatura, assessore, commissione sicurezza e tutti i consiglieri comunali, dovrebbero incontrare comitati e associazioni e girare tutti i quartieri. Questa iniziativa doveva partire il primo di giugno, siamo a metà luglio e ancora non è successo niente, considerando che è un'operazione a costo zero, ma metterla in atto potrebbe dimostrare la volontà dell'amministrazione di rimboccarsi le maniche e andare a incontrare il territorio, perché sono non lo incontri diventa veramente difficile fare le proposte, su cosa si basano? Come fanno a dire dove posizionare ad esempio una o due pattuglie in più se non hanno a tutti gli effetti dei controlli ulteriori? Quindi la mappatura è un'operazione a costo zero che basta solo voler fare e per il momento non si è ancora fatta.
Come si spiega questo ritardo?
Da un lato per mancanza di senso istituzionale, perché un provvedimento approvato dall'aula lo devi portare avanti, non puoi non farlo. Poi è compito nostro continuare a bussare alle porte, insistere e mettere in difficoltà anche davanti a queste mancanze i diversi soggetti. Mi è stato assicurato che la mappatura partirà al più presto, ma registro già oltre un mese di ritardo rispetto a una cosa che si poteva fare tranquillamente. Abbiamo inoltre proposto la scorsa settimana una commissione di approfondimento sull'utilizzo del teaser, perché se diciamo che la polizia locale non può usare l'arma da fuoco, anzi, è proprio come non averla, dall'altro però dobbiamo pensare a dare uno strumento che possa sedare i momenti più violenti e il teaser sarebbe lo strumento adatto. Tra l'altro abbiamo fatto ciò chiedendo un confronto con il Comune di Monza che ha avviato la sperimentazione ed è un Comune di sinistra, quindi quale miglior modo se non facendo parlare persone che dialogano con la stessa lingua?
Sul caro affitti qual è la vostra posizione?
L'amministrazione centrale si è concentrata sempre sul centro storico, per cui comunque grosse rivoluzioni nei quartieri lontani dal centro non ci sono state. Quindi, la vivibilità nella maggior parte dei quartieri della città non è tale da giustificare anche la spesa, proprio perché, andando a spendere una certa cifra che è oggi richiesta, mi aspetterei una qualità di vita superiore che invece a Milano non ho. Lo dimostra anche il fatto che in determinati quartieri se scelgo di prendere i mezzi mi sottopongo a una serie di rischi e a un'incertezza dei tempi di percorrenza. L'aver poi creato una serie di provvedimenti come l'area B, che ha ulteriormente accentuato il fossato tra chi risiede dentro e chi fuori, ha comportato ancor di più l'impennata dei prezzi delle case interne ai confini cittadini. Beppe Sala ha anche tradito e abdicato a quello che è il ruolo di sindaco di città metropolitana perché si è dimenticato che, come sindaco di Milano, è anche sindaco della provincia di Milano, e non ha favorito minimamente i collegamenti con la provincia. Se si fosse lavorato in questo senso, affinché vivere a Trezzano sul Naviglio piuttosto che a Lorenteggio fosse uguale in termini di servizi, le case non avrebbero subito questa impennata.
Ora sulla questione alloggi si aggiunge la riqualificazione di alcune zone che, però rischia di far salire ulteriormente i prezzi.
C'è questo fossato ideale tra chi vive dentro e fuori, per cui se ci si rende conto che fare la vita da pendolari risulta impossibile o molto difficoltoso, non si fa altro che impennare i prezzi all'interno il comune. Pensiamo anche all'investimento simbolico e infrastrutturale del bike sharing, dei monopattini o del car sharing: io sto dicendo che chi abita in città può permettersi l'utilizzo di tutti questi servizi, ma chi abita fuori resta fregato. Pur essendo io contrario a questo tipo di mobilità precaria, è un ulteriore messaggio a chi deve scegliere casa. Stai dentro e sei protetto da una serie di servizi oppure stai fuori e non hai assolutamente questo tipo di connessione con la città.
Sta diventando una città sempre più elitaria?
È esattamente così, Milano è una città-stato, con tutti i suoi paradossi e contraddizioni e la sinistra non fa eccezione. Le iniziative politiche snob a Milano funzionano, perché comunque è stata abituata la cittadinanza a questa dimensione di elitarismo, che in realtà nasconde un grande provincialismo, perché pensare che Milano è il centro del mondo vuol dire non aver conosciuto le grandi megalopoli e le grandi capitali del mondo ed europee.
Sta facendo discutere anche il tema delle case popolari.
Gli utenti delle case popolari credo siano quelli più sul piede di guerra che ci sono in circolazione, nel senso che stanno ricevendo e hanno ricevuto un trattamento alquanto singolare dal comune. Non ha investito su quello, anzi, ha a bilancio un miliardo di euro di crediti considerati di dubbia e difficile esigibilità, derivanti anche da oltre vent'anni di canoni, manutenzione e altro che si è accumulato, e se li porta anno dopo anno in bilancio e con richieste più o meno giustificate vengono proposte ai vari utenti che abitano nelle case popolari. Quindi gli stessi utenti delle case popolari sono poi destinatari di richieste senza giustificativi di somme ingenti. Pertanto non direi sicuramente che si sta cercando di ovviare sul tema abitativo con le case popolari, anzi, queste ultime stanno diventando uno dei vari modi per avere casa a Milano non strettamente connesso con le difficoltà economiche, perché, tra l'altro, l'anagrafe degli utenti spesso non è aggiornata con gli ISEE dell'anno, quindi gli utenti vengono posizionati a volte per errore nella fascia massima. Pertanto, persone con 700-800 euro di reddito mensile si ritrovano con canoni da 500 euro al mese. Questo è un ulteriore aspetto che alcuni avvocati hanno sollevato con diverse denunce che stanno arrivando tutte anche in tribunale.
Come fa uno stipendio medio di Milano ad essere pari, o di poco superiore, a uno stipendio medio dei città ndel sud, dove i costi della vita sono completamente diversi?
Il costo della vita è diverso ma lo è anche la qualità. Non possiamo sicuramente mettere a confronto tutte le bellezze d'Italia e farne uscire Milano vincitrice su tutte. Milano e attrattiva per tanti motivi, soprattutto economici e lavorativi, ma non deve tradire in qualche maniera anche lì quella che è l'aspettativa di una persona che viene a Milano. Se vuole ospitare ragazzi che vengono da tutte le parti d'Italia e che vogliono garantirsi un futuro bisogna offrire loro la vivibilità della città, non ci si può ridurre solo a dire “qui trovi il lavoro e lo stipendio”. Pensate a un ragazzo che lascia la famiglia da Napoli, da Palermo, da Cagliari, lasciando anche un contesto completamente diverso, gli si deve offrire necessariamente qualcosa in più, non ci si può ridurre a mettere numeri uno dietro l'altro o parlare solo di parametri economici.
A Bologna già si riscontrano problemi con il limite a 30 km/h. A Milano sarà lo stesso?
Quella è un'ulteriore schizofrenia amministrativa. Una cosa che viene poco richiamata in termini di filosofia della mobilità e che l'assenza della macchina di proprietà non permetterà le nuove generazioni di conoscere il territorio extra cittadino che connette una città con l'altra, nel senso che purtroppo la mobilità precaria in sharing non consentirà ai giovani con facilità di conoscere la bassa Padana, le Valli piacentine, le strade delle Prealpi e tutti quegli spazi che sono molto difficili da raggiungere. Si sta proprio creando quello smarrimento identitario che dobbiamo contrastare con tutte le nostre forze.
Come valuta invece la posizione del sindaco sulle famiglie arcobaleno e sull'iscrizione nel registro comunale dei propri figli?
Quello mi sembra uno strumento di distrazione di massa vero e proprio, nel senso che alla fine la città non ha bisogno di questa concentrazione dell'amministrazione su questi temi, quando si dovrebbe concentrare su altro, ma poi il dibattito si riduce tutto lì. Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto si tutelino i cittadini a chiacchiere ma non con i fatti. Già la macchina statale ha espresso la propria contrarietà in merito a quanto stavano facendo sindaci come Sala e io spero che anche lì, semplicemente per spirito istituzionale, queste persone possano tornare a rispettare le norme già vigenti.
Qual è stato, secondo lei, l'errore più grosso che ha commesso finora Sala?
Ha fatto perdere un'identità al territorio con questo tentativo di guardare sempre a tenere compatta la propria compagine, perché il problema è quello, che la maggioranza è composta da anime così diverse tra loro che devono dare sempre un colpo al cerchio e uno alla botte e alla fine si è persa una visione politica. Fosse anche di sinistra, ma è inesistente. La proposta di attività amministrativa sul territorio è continuamente contraddittoria e lo vediamo anche sul tema stadio, come non si sia riusciti a dare né un messaggio sin dall'inizio, sul farlo o meno, né un messaggio su San Siro, se abbatterlo o meno. Così le squadre dopo anni si sono decisamente stancate.