Eh sì, anche Striscia la notizia ci imbecca. Che poi vuol dire che ci legge e niente non è. Abbiamo pubblicato un articolo del nostro Stefano Bini sulla crisi della sinistra e il successo di Amadeus (un chiasmo politico mediatico di notevole azzardo, ma anche molto divertente), ma qualcosa sembra non abbia funzionato, almeno agli occhi della grande famiglia di Antonio Ricci. Qualche conclusione e riferimento al programma non è esatto e dati alla mano pubblichiamo la rettifica arrivata dall’ufficio stampa dei nostri amici di Striscia. Non siamo stati attapirati ma lo prendiamo come un primo passo verso la gloria. Nel nostro pezzo si diceva: “Il ritorno nell’access prime time di Rai1 è stato leader di fascia con il 23% di share medio e battendo il 98% delle volte Striscia la Notizia su Canale5”. Insomma, Affari tuoi asfalta Striscia. Tuttavia le cose sembrano non stare così. Ci scrivono infatti da Canale 5: “Precisiamo che il tg satirico di Antonio Ricci anche in quest’ultima edizione ha mantenuto intatta la leadership sul pubblico attivo, il più pregiato per una rete commerciale come Canale 5 e di riferimento per gli investitori pubblicitari, dove ha ottenuto una media stagionale del 20% di share, ovvero circa 4 punti percentuali in più rispetto a Soliti Ignoti e 3 rispetto ad Affari Tuoi. Il divario aumenta sul target giovani (15-34 anni), dove Striscia ha ottenuto una media del 22% di share (+ 6,5 punti su Soliti Ignoti, + 4,5 su Affari Tuoi). E questo nonostante la penalizzazione dell’interruzione pubblicitaria alle ore 21”. Insomma, i pacchi paccano il posto più alto del podio, che sarebbe ancora del programma satirico che va in onda ormai da sette lustri ogni sera all’ora di cena.
Ma c’è un problema anche di ordine morale, che potremmo sintetizzare con una massima di François de La Rochefoucauld: “L'ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù”. Così sembra che le differenze non si limitino ai successi, ma anche alla natura stessa del gioco in corso. “Mentre da oltre trent’anni i nostri inviati vanno per strada a prendere botte e insulti per aiutare i cittadini che ci chiedono aiuto o per smascherare truffe e menzogne, alla stessa ora su Raiuno va in onda la trasmissione dei pacchi, dove non c’è bisogno di alcuna abilità, conoscenza o nozionismo, basta aprire una scatola e si possono vincere migliaia di euro. Il messaggio chiaro è: c’è la Provvidenza, a che serve faticare? Tra l’altro la trasmissione è taroccata, come hanno stabilito due sentenze del Tribunale di Roma. Eppure nessuno (o quasi) si permette di criticare il gioco d’azzardo che va in onda sulla tv di Stato”. Così non solo ci si batte sul campo dello share, ma anche in quello del Bene comune, dove al giansenismo contadino di mamma Rai si contrapporrebbero le mani sporche di fango di chi, a Striscia, ogni giorno scende in campo. Senza contare le differenze tra un programma sostenuto dai contribuenti e un programma sostenuti dal successo sul mercato: “Come l’autore del resto sa benissimo, Mediaset segue logiche completamente diverse dalla Rai. Non è una tv statale, ma commerciale. Non vive grazie al canone, ma grazie agli introiti pubblicitari. Ed è per questo che all’azienda interessa vincere sul “pregiato” pubblico attivo (15-64 anni), su cui Striscia la notizia è effettivamente leader”.