«È successo un casino, hanno dato l’assalto sia ai rifornimenti che ai supermercati. Io non l’avevo visto perché non me ne ero reso conto […]. Però stamattina è così, la gente … sono pecoroni, fanno così le persone, che vuoi che ti dica. Tu statti a casa». Questo il contenuto di uno degli audio esclusivi di Matteo Messina Denaro. Un uomo che si nasconde, ma non per questo fuori dal mondo. Anche lui ha la sua auto, la sua attività agricola, le sue bollette da pagare. La guerra lo stupisce molto. Non ha molta simpatia per Zelensky e, anzi, dà ragione a Putin. Certo, premette: «Io sono per la civiltà», per l’umanità e contro la guerra. Non riesce proprio a giustificare l’assalto alle pompe di benzina: «Il popolino è fatto così, la massa, loro agiscono in questo modo. Il problema è che ora ti svuotano i supermercati anche nel caso in cui non ce ne sia bisogno. […] Ma che cazzo devi fare».
È preoccupato non tanto per la disponibilità di benzina o diesel. Grazie alla sua attività e a suoi terreni, sembra essere ben fornito, con delle scorte per i mezzi da lavoro. Ma quanti andranno a chiedere a lui, sapendolo, di assecondare questa “follia”? «Ora ti faccio vedere che comincia la rottura di coglioni […], che manca il rifornimento. Minchia, per me è una tortura perché saranno amici e parenti, dato che ho la campagna e ho tanti mezzi agricoli ho il diesel (ne ho molto in deposito), che verranno tutti per prendere il diesel. Quindi ora c’è l’assalto a me. E mando tutto a fare in culo». Lo dice ridendo, come se il problema non lo toccasse, ma lo infastidisse appena. Sa che non riguarda solo la sua zona, ma sarà un’isteria destinata a estendersi a macchia d’olio: «Stanne certa che arriverà anche da voi. Quello che ho visto qua questa mattina mentre giro, cioè troppe persone sono prese, non penso che sia solo una cosa del trapanese. Stai tranquilla che arriverà pure da voi. A momenti si mettono a cercare, non se vi ricordate nel ’91 quando scoppiò la guerra in Iraq, le candele».
Una cosa che invece lo fa davvero innervosire è l’aumento del prezzo del gas e, quindi, le bollette che si trova costretto a pagare. Lui che, sostiene, non ha mai avuto problemi del genere (un particolare che in più di un’occasione ci tiene a sottolineare, a partire dal definirsi un cliente abituale di Louis Vuitton per esempio), ora si vede recapitare bollette triplicate. Siamo a inizio della guerra e fa riferimento alle utenze dell’inverno tra dicembre 2021 e febbraio 2022: «Non so se mi credi, io ormai diciamo che sono vecchio. Una volta mi definivo, prima di un anno fa, relativamente vecchio perché mi sentivo ancora giovane. Però anagraficamente credo che faccia parte dei vecchi. Credimi, è la prima volta che io mi ritrovo a parlare di gas o di luce. Io non ho mai preso un discorso sul gas o la luce, cioè, per me è sempre stato ininfluente sia il gas che la luce nella mia vita. Io, parlarne, vuol dire che tutti avranno un poco di cazzi. Perché vedi che non è normale che a novembre ho pagato 480 euro e a marzo mi arriva 1860 o 1890, non mi ricordo bene. Non è normale. Le persone come devono fare a pagare ‘ste cose?»