Non c’è pace per la povera Asia Vitale, 19 anni, la ragazza diventata tristemente nota agli occhi di tutta Italia quando rimase vittima del tremendo stupro di Palermo, avvenuto lo scorso luglio. Dopo quell’orribile episodio è iniziato per la giovanissima un calvario - sui social e nella vita reale - che l’ha costretta ad allontanarsi dalla sua amata città. Non solo, perché Asia, ormai seguitissima sui social con oltre 75mila followers su Instagram, non si è persa d’animo, almeno agli occhi del pubblico e pian piano ha riannodato i fili della sua vita. Ma ieri un'ondata di odio l'ha investita, dopo aver pubblicato sul proprio profilo una stories dove annunciava di essersi iscritta alla piattaforma OnlyFans, con tanto di link. Eppure, se anche fosse, che cosa ci sarebbe di male? Una persona, con il proprio corpo può fare quel che gli pare. Anche perché cliccando il link non si apriva un profilo OnlyFans, ma un meme. Un’immagine che dovrebbe scatenare nell’utente un sorriso. In poche parole, Asia ha fatto a tutti uno scherzo. Gli haters, però, non l'hanno capito.
Così in migliaia insultano Asia senza aver aperto nemmeno il link. Nelle ultime ore migliaia di utenti hanno condannato pubblicamente la Vitale per aver aperto un profilo su OnlyFans. “Potevi essere - scrive stizzita in una storia Instagram una ragazza, orgogliosamente femminista” come si definisce nella sua biografia del profilo. E prosegue: "Un esempio e invece hai deciso di buttare la tua dignità per quattro soldi, ma non ti vergogni”. Gran parte degli insulti, purtroppo non provengo dal mondo maschile e "patriarcale", ma dalle femministe più radicali, che fino a qualche mese fa sostenevano - giustamente - la giovane Asia. Non mancano anche i ragazzi in questa vicenda. Qualcuno, dopo aver pubblicato nelle proprie storie Instagram tutto l’odio verso il genere femminile, la povera Asia e le sex-workers, ha pensato bene di rimuoverle facendo finta che non fosse successo nulla. “Guardatemi ho centomila followers e sono traumatizzata - scrive un ragazzo nelle proprie storie, dietro questo testo una foto di Asia - peggio di lei ci sono solo due categorie di persone, chi paga per vederla e chi la giustifica”.