La gelosia può costare cara. Il 22 gennaio scorso, a Belluno, un uomo ha trovato la moglie con il presunto amante nell’auto di quest’ultimo, lo ha picchiato furiosamente minacciandolo di morte, e gli ha pure danneggiato la macchina. Il 20 febbraio, all’udienza-filtro del processo in corso, è emerso che la donna lo aveva querelato per maltrattamenti, salvo poi ritirare la denuncia. L’aggressore da tempo sospettava la coniuge di tradirlo, e quando l’ha vista assieme a un altro uomo, a bordo di una Citroen C4 ferma in un parcheggio, si è avventato contro di lui, scaraventandolo fuori dall’abitacolo e prendendolo a calci e pugni. Pare che l’aggredito non sia riuscito a reagire, subendo fratture al naso e sotto la cintura. La prognosi ha stabilito 129 giorni di cure.
Mentre lo investiva di botte, il futuro imputato gli urlava “cane, ti uccido”, prendendosela poi anche con l’auto, con danni alla carrozzeria e alla chiave d’accensione per più di 1000 euro. Illesa la moglie, che ha sporto querela per ritirarla successivamente, secondo quanto emerso in aula. Nel 2022 il marito l’avrebbe sottoposto a sistematici pestaggi e insulti minacciando di morte anche lei, roso all’idea di essere tradito. L’8 agosto scorso, in particolare, l’avrebbe sbattuta fuori di casa, così da controllarle il telefono cellulare senza il suo permesso, a caccia di prove sulla presunta infedeltà coniugale. Il processo per lesioni, minacce e danneggiamento inizierà il 27 aprile davanti al giudice Paolo Velo, con l’audizione dei testimoni citati dal pm Marta Tollardo. In caso di condanna, l’accusato, difeso dall’avvocato Valentina Mazzucco, dovrà risarcire le vittime, costituitesi parte civile.