Nella giornata di ieri la Corte d’Appello di Genova ha assolto Flavio Briatore dall’accusa di evasione fiscale nel processo sullo yacht Force Blue, “perché il fatto non costituisce reato”. Una vittoria per l'imprenditore italiano che esce vincitore da un'epopea durata ben 12 anni e iniziata nel 2010 con la confisca della sua imbarcazione.
Prima che la confisca diventasse definitiva però lo yacht di Briatore era stato messo all'asta dallo Stato per i costi di manutenzione di oltre 200.000 euro che, secondo le istituzioni, erano diventati impossibili da sostenere. Asta vinta dall'amico dell'imprenditore, l'ex proprietario della Formula 1 Bernie Ecclestone, che si era portato a casa il bottino a soli 7 milioni di euro, a fronte del reale valore dello yacht, stimato invece intorno ai 20 milioni.
Ora che il provvedimento è stato annullato Briatore potrebbe chiedere i danni e, stando a quanto riferito dal suo avvocato che ha parlato di "diritto a un adeguato ristoro", lo farà. Chi pagherà quindi per lo yacht dell'imprenditore e la differenza tra il prezzo di vendita e il reale valore di quanto perso? La risposta, che in queste ore sta facendo indignare molti italiani, è semplice: lo Stato.
Nonostante le giustificazioni, spiegate dal commercialista Ugo Brunoni, riguardanti i costi di gestione della Force Blue, diventati insostenibili durante il periodo dell'emergenza Covid, i legali di Briatore pretenderanno un rimborso non indifferente per lo Stato italiano.