Una Land Rover è bruciata e altri due veicoli sono stati coinvolti e a loro volta distrutti dal rogo che si è sviluppato in piena notte. L’auto è quella dell’avvocato Vincenzo Iacovino e della compagna Cinzia Fiorato, giornalista del Tg1. È accaduto non distante da Roma, nel centro di Monterotondo, in piazza della Libertà.
“L’incendio – riferisce il Corriere – viene spento dai vigili del fuoco, che secondo un primo rapporto non hanno evidenze che possa trattarsi di un atto doloso. Ma le indagini dei carabinieri della compagnia di Monterotondo sono appena iniziate, e intanto, nell’ipotesi di un atto intimidatorio, la Prefettura ha disposto un servizio di vigilanza a protezione della coppia e della sua abitazione. Secondo Iacovino e Fiorato infatti la pista dell’avvertimento è invece molto concreta”.
L’avvocato riferisce di dieci denunce presentate nel corso del tempo da lui e dalla compagna in difesa del decoro di piazza della Libertà dai protagonisti della “malamovida”: “Non ci fermerete mai, miserabili! – scrive il legale –. I vigliacchi codardi hanno bruciato la nostra macchina ma non bruceranno mai la nostra dignità”.
Secondo Iacovino la Land Rover è stata data alle fiamme «dopo che io e Cinzia abbiamo postato le immagini dell’ennesima rissa di venerdì alle 3 di notte fra gente ubriaca e sfatta di ogni sostanza. […] Hanno pensato di metterci a tacere bruciando la nostra macchina”.
L’avvocato sottolinea che si tratta di “un atto intimidatorio che ovviamente non ci fermerà! Da tempo stiamo denunciando alla Procura, al prefetto, al questore, al comando dei vigili, al sindaco, ai carabinieri il malaffare di gruppi d’interessi malavitosi, la malamovida, lo spaccio di droga e il riciclaggio, la vendita di fiumi di alcol fino a oltre le 4 di mattina con tanto di musica interna ed esterna ai pubblici esercizi, le risse violente con percosse e lesioni gravissime, il disturbo continuo della quiete pubblica da parte di gestori di pubblici esercizi fuorilegge e di violenti ubriachi, il degrado urbano, i danneggiamenti […]; abbiamo denunciato le minacce ricevute. Ora chi pensa di fermarci con il fuoco o con la violenza ha fatto male i conti! Noi andremo avanti più di prima e con determinazione fino in fondo e faremo di tutto per garantire la legalità!”
Mentre le indagini dei carabinieri proseguono alla coppia è giunta la solidarietà di molti residenti di Monterotondo e dall’esecutivo Usigrai: “È un gravissimo episodio. Si faccia subito luce – dicono dal sindacato dei giornalisti Rai – su quello che è accaduto e si individuino i responsabili”. Per l’Associazione Stampa romana “la collega ritiene che questo atto sia causato dalle ripetute denunce sulla malamovida nel centro sulla Salaria. Chiediamo agli inquirenti di fare piena luce sulla dinamica e assicurare protezione alla collega”, mentre il vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio Roberto Rossi spinge per “una mobilitazione generale contro il malaffare e la violenza criminale”.