È in arrivo un altro talent. E se ne sentiva proprio il bisogno, lo sappiamo. Ma stavolta lo scenario potrebbe essere perfino peggiore della media. Dal 9 luglio su Netflix sbarcherà la prima stagione di 'Builiding the Band', format nuovo di pacca con meccanismo inedito: saranno i concorrenti a scegliersi tra loro basandosi soltanto sulle voci, senza vedersi fino al termine di queste curiose 'Auditions'. Poi la giuria, nelle puntate successive, decreterà l'assortimento migliore, portandolo alla vittoria del programma. Interessante? Può darsi. Ma c'è un macroscopico dettaglio che non riusciamo proprio a ignorare. Al tavolo dei giurati siederanno l'ex BackstreetBoys AJ McLean, la fu Pussycat Dolls Nicole Scherzinger e l'un tempo Destiny's Child Kelly Rowland. Insieme a loro, però, anche Liam Payne che ha perso la vita in circostanze tuttora misteriose lo scorso ottobre, caduto giù dal terrazzo di un hotel all'età di 31 anni, non si sa se per tragico incidente o suicidio. Ora la domanda è: era davvero il caso di lanciare un talent col morto?
Premesse importanti e doverose: la famiglia del cantante ha dato l'ok per la messa in onda delloshow dopo averne visto il girato definitivo in anteprima. Inoltre, Netflix ne ha posticipato di mesi la data d'uscita proprio per una questione di rispetto delle tragiche circostanze. Allo stesso tempo, troviamo orrendo che questo show non rimanga ai boxe della piattaforma della grande N. Diverso sarebbe stato il caso di una serie tv, di un film con Payne nel cast a interpratare un qualunque personaggio di finzione. Ma vederlo giudicare concorrenti dalle ugole d'oro che, immaginiamo, avranno grandi speranze per il loro domani, magari dare consigli di carriera e ipotizzare qualche futurbile collaborazione insieme sarà un evitabilissimo colpo al cuore per gli spettatori, specie per chi è stato fan degli One Direction ma non solo. Perché Payne, purtroppo, un 'domani' non ce l'ha più dal 16 ottobre 2024.
Immaginiamo bene che scegliere di non trasmettere un talent già pronto e finalizzato sia un costo, proprio a livello economico, una perdita in guadagni pure se lo dovessero guardare due persone soltanto: ci sono i cachet del cast, le squadre di tecnici che ne hanno reso possibile la realizzazione, i dobloni spesi per la promozione e quant'altro. Forse non si sarebbe potuta prendere, razionalmente, altra decisione ma il risultato suona fin dalla vigilia grottesco. Non vogliamo nemmeno pensare che, magari, c'è chi spera di alzare qualche views in più proprio per via della tragica scomparsa di Liam Payne che diventerebbe, così, macabro valore aggiunto per la trasmissione. Un motivo in più per guardala? Poterlo rivedere in un clima di festa e intrattenimento che, non c'è dubbio, fa a cazzotti con l'amara realtà, con il suo triste destino effettivo.
Intanto, forse furbescamente e per evitare polemiche, Netflix ha rilasciato nelle ultime ore il primo trailer di 'Building the Band' dove la giuria risulta assente e possiamo cominciare a intravedere solo qualche concorrente, in particolare la strepitosa voce di uno di loro, protagonista della clip promozionale.
Ipotizziamo che a moltissimi potrà fare in qualche misura piacere 'rivedere' Liam Payne al lavoro nel suo campo, la musica, felice e sorridente. Ma soprattutto ignaro di quanto da lì a pochi a mesi gli sarebbe capitato in quell'hotel di Buenos Aires. Come 'ignari' siamo ancora noi tutti, visto che le cause della sua prematura scomparsa non sono ancora state chiarite (e forse non lo saranno mai per una dignitosa e rispettabile questione di riserbo). L'ex One Direction perde la vita volando giù dal terzo piano di un albergo argentino ma torna comunque in tv, nel ruolo di giudice per nuovi aspiranti cantanti. Ci mancava solo il talent col morto.