Parliamoci chiaro, non esiste nessun motivo razionale per guardare Temptation Island. È puro trash, radicale, estremo. Coppie tenute insieme da nulla che si lasciano per nulla o fingono di amarsi in nome di nulla. Nichilismo provinciale, sovraesposizione dell’alienazione della classe incolta. Chi crede che attraverso Temptation Island si possa avere una panoramica di un mondo, un case study di un’ecosistema che non si conosce, sbaglia e, soprattutto, è disonesto. Poteva essere così dieci, venti anni fa, quando Barbara Alberti, Fulvio Abbate, Aldo Busi, partecipavano a dei programmi televisivi rompendo il giochino di registi, conduttori e televisioni patinati, ponendo una domanda che il pubblico non avrebbe captato, che gli opinionisti non avrebbero potuto comprendere, che i concorrenti non avrebbero mai compreso (neanche quando pareva provasse a spiegargliela un altro ex concorrente del Grande Fratello, Giampiero Mughini). Niente di tutto questo. Temptation Island è il nulla.

Per cui guardatelo, sì, ma senza giustificarvi. È una pausa dalla pratica del pensiero quotidiano? Difficile da dire con serietà. Quando non si pensa niente il pensiero viene fuori e si impone inevitabilmente. È semmai la traduzione moderna e civilizzata di quel gusto per il sangue e lo spettacolo violento che Foucault associava a una fase della giustizia occidentale, quella delle ghigliottine. Gente che arriva quasi alle mani, tentativi ancestrali di accoppiamento, lingue macerate nel folklore, su tutte il napoletano che non ha bisogno di trovare giustificazioni a se stesso, per colpa di una napoletanità diffusa, di una moda per l’istinto e le azioni che nascono ex corde. Guardatelo, soprattutto, a difesa dell’autonomia privata che a nessuno interessa e che, tuttavia, potreste sentire di dover rivendicare per voi: quella che vi permette di leggere Tolstoj, magari, e poi di guardare un’opera deprimente di Maria De Filippi. Fatelo senza troppi sofismi, godetevi, per esempio, la storia di Alessio e Sonia, la prima coppia annunciata per l’edizione estate 2025. Sapendo, chiaramente, che nulla in questo programma è anche solo minimamente dotato di contenuto.
