Il gelato artigianale italiano è un un culto, un’esperienza che ci invidiano dal Giappone agli Usa, tra gusti stravaganti (tipo all'olio e al parmigiano), estetica Instagram-friendly e materie prime top. Ma dietro al bancone c’è una guerra silenziosa, e no, non parliamo della sfida pistacchio vs stracciatella. A Forte dei Marmi la gelateria La Chicca ha piazzato un cartello bomba: "You pay €0.50 to taste the ice cream". Motivo? Troppi clienti (soprattutto stranieri) in modalità "assaggio free come se fosse un buffet". Risultato? Una recensione su Google che li definisce "barboni". Il cartello è stato rimosso dopo 24 ore. I gelatai si sono difesi: "Il nostro voleva solo essere un messaggio rivolto a chi spesso se ne approfitta e chiede di assaggiare non uno, ma diversi gusti in maniera anche maleducata, con un tono di pretesa, come se fosse un obbligo". E con l’inflazione alle stelle, quei 20 grammi di gelato assaggiati e mai comprati pesano. Dall’altra parte c’è chi, come Gelateria De' Coltelli a Pisa, storce il naso: "Mai faremmo pagare!". Invece Massimiliano Scotti, founder di Vero Latte e miglior chef gelatiere d'Europa, a MOW spiega che non hanno tutti i torti: "Gli assaggi sono sempre gratuiti, però poi ci sono delle persone che se ne approfittano...".

Scotti, artigianale è automaticamente sinonimo di qualità?
È una domanda complessa, non sempre una cosa artigianale è sinonimo di qualità, perché la qualità la fa la materia prima, ma la fanno anche le mani di chi tratta la materia prima.
L'inflazione non ha risparmiato i gelati. Come la vive chi gestisce delle gelaterie?
Come la vivono tutti gli altri che gestiscono il food. L'inflazione ha colpito tutti quanti e quindi è sicuramente più complesso gestire la vendita di un prodotto alimentare, perché comunque le materie prime sono aumentate molto. Il gelato ne risente molto di più perché il gelato ha un prezzo, un tetto di vendita, che non può essere superato per diversi criteri.
Si parla di "instagrammizzazione" del cibo. Vale anche per il gelato e l'estetica conta più del sapore?
No, assolutamente. L'estetica è soltanto sinonimo di meraviglia, di bellezza. Non è vero che si compra solo con gli occhi o si mangia solo con gli occhi. Ci può essere un'estetica bellissima, ma se poi il prodotto fa schifo non viene ricoprato. Quindi no, assolutamente non sono d'accordo su questo. L'estetica è molto importante, ma poi è ovvio che sia importante anche la qualità del prodotto.

In alcune gelaterie si possono fare degli assaggi prima di scegliere il gusto. Anche da lei?
In tutte le mie gelaterie si possono fare degli assaggi prima di acquistare. E si può mangiare qualunque cosa.
E sono gratuiti?
Ovvio.
La gelateria La Chicca a Forte dei Marmi, invece, ha esposto un cartello che imponeva il pagamento degli assaggi a 50 centesimi.
Sì, l'ho letto. Da una parte hanno fatto bene perché gli assaggi sono sempre gratuiti, però poi ci sono delle persone che se ne approfittano, quindi si saranno rotti le scatole e avranno fatto pagare gli assaggi. Io personalmente non li faccio pagare, ma è ovvio che al quarto assaggio o al quinto assaggio dico: guarda, il gelato si compra. Però ci sta l'assaggiare, no?
Però 50 centesimi non sono un po' tanti per un assaggio?
Dipende, sono 50 centesimi. Un assaggio sono 20 grammi di prodotto. Il gelato costa 30 euro al chilo. Se lei fa la divisione non è così tanto.
