Secondo un rapporto del sito di informazione Denver7, l’uomo responsabile dell’esplosione di un Cybertruck fuori dal Trump International Hotel a Las Vegas avrebbe prestato servizio nella stessa base militare di Shamsud Din Jabbar, il terrorista di origine texana che ha mietuto quindici vittime nel corso di un attacco a Capodanno. Come riporta il Daily Mail, la polizia di Las Vegas, nella serata di mercoledì, ha dichiarato di “non escludere alcun legame” tra i due atti violenti. Lo sceriffo Kevin McMahill ha sottolineato che, sebbene possa sembrare una coincidenza, “stiamo assolutamente cercando qualsiasi collegamento con New Orleans”. Nel frattempo, l’Fbi ha preso d’assalto un complesso residenziale a Colorado Springs, associato al sospetto trentasettenne. I vicini sono stati “scortati via” per garantire la sicurezza, ma le autorità assicurano che non vi siano minacce immediate alla comunità.
Cosa è successo a Los Angeles
La mattina dell’esplosione, il Cybertruck, noleggiato tramite la piattaforma Turo, è arrivato a Las Vegas intorno alle 7:30, esplodendo poco dopo le 8:40 davanti all’hotel. All’interno del cassone carbonizzato sono stati trovati fuochi d’artificio, bombolette di gas e carburante da campeggio. Solo l’autista è rimasto ucciso nell’esplosione, mentre sette persone sono rimaste ferite. La tecnologia Tesla è stata cruciale nelle indagini. Elon Musk ha confermato che i veicoli “trasmettono continuamente il loro stato di salute” e che non vi erano problemi meccanici al Cybertruck. Ha dichiarato che l’esplosione è stata probabilmente causata da “una bomba trasportata nel cassone” e ha ringraziato le autorità per l’efficienza nelle indagini.
La Strage di New Orleans: c’entra l’Isis?
Poche ore prima dell’esplosione a L.A. toccava a New Orleans. Shamsud Din Jabbar, veterano statunitense e affiliato all’Isis, ha travolto con un veicolo elettrico una folla festante, uccidendo quindici persone. Ha poi aperto il fuoco sui presenti, fino a essere neutralizzato dalla polizia. Un successivo sopralluogo ha rivelato bandiere dell’Isis e materiali esplosivi nella sua base, prenotata tramite Airbnb. Nonostante Jabbar fosse noto per i suoi legami con l’Isis, le autorità non hanno trovato prove che colleghino direttamente l’organizzazione all’esplosione del Cybertruck. Tuttavia, il fatto che entrambi i veicoli siano stati noleggiati tramite Turo e utilizzati per scopi criminali solleva interrogativi.
In che modo sarebbero legati i due eventi?
Il portavoce di Turo, l’agenzia che ha noleggiato il pick-up all’attentatore e la Tesla all’uomo di Los Angeles, ha dichiarato: “Le nostre preghiere sono con le vittime e le loro famiglie. Collaboriamo attivamente con le autorità competenti.” Ha anche chiarito che nessuno dei due sospettati aveva precedenti criminali significativi. “È un pick-up Tesla. Sappiamo che Elon Musk sta lavorando con il presidente eletto Trump, e si tratta dell’hotel Trump,” ha sottolineato una fonte investigativa, ipotizzando che la scelta del Cybertruck potesse essere un messaggio simbolico. Nonostante l’assenza di minacce imminenti, gli Stati Uniti restano in massima allerta. McMahill ha affermato che l’incidente ha generato timori per possibili attacchi terroristici coordinati. Le similitudini tra i due eventi, unite al passato militare comune dei responsabili, suggeriscono che gli investigatori debbano approfondire le connessioni tra le due tragedie.