Jeremy Clarkson pretende un funerale da star, altro che cerimonie minamaliste e poco costose. Ma c’entrano qualcosa le ultime notizie riguardo i suoi recenti (e gravi) problemi di salute? Negli ultimi giorni la figura del giornalista e del conduttore britannico è tornata ancora una volta a essere illuminata dalle luci dei riflettori dell’opinione pubblica. La sospensione di Top Gear, programma televisivo che egli stesso aveva portato al successo globale e poi abbandonato nel 2015, ha fatto sognare molti fan riguardo a un possibile ritorno al timone insieme ai suoi compagni fidati James May e Richard Hammond. Rumor sostenuti anche dal prossimo addio a The Grand Tour, il “nuovo” show del trio su Amazon Prime Video. Ma la speranza ben presto si è trasformata in paura. Infatti, recentemente lo stesso Clarkson ha rilasciato delle preoccupanti rivelazioni riguardo il suo stato di salute. “I medici mi hanno detto che ho il doppio delle possibilità di sviluppare la demenza” aveva detto, e la causa è la grave perdita di udito che lo ha colpito negli ultimi dodici anni. Il ritorno al comando di Top Gear, quindi, sembra essere ancora lontano (e inverosimile). Ma ad alimentare i timori riguardo i problemi salutari del giornalista ci pensa il suo ultimo editoriale pubblicato da The Sun, in cui si parla di funerali: anche e soprattutto del suo…
“Per il mio funerale – dice Clarkson – voglio un ‘servizio completo’ alla cattedrale di Lincoln, con tanto di orchestra e luci laser”. Tra le righe dell’editoriale non si fa alcun riferimento ai suoi gravi problemi di salute, né tantomeno all’ombra della demenza, eppure il pensiero di chi legge non può che andare lì, anche se più che altro si spera che si tratti di una delle tipiche uscite da guascone dell’autore. Jeremy nel suo scritto analizza la nuova “moda” inglese riguardo ai funerali. Si parla per l’appunto del curioso caso dei “direct funeral”, delle celebrazioni a basso costo così sintetizzate dal giornalista: “Muori, un becchino ti accompagna al crematorio e ti mette nel forno. Basta”. Infine, sottolinea Clarkson, le ceneri della salma vengono consegnate alla famiglia tramite posta, così facendo si arriva a pagare circa 800 sterline invece delle 4.000 (minimo) che vengono richieste per un funerale “all’antica”, che nel Regno Unito prevedono una vera e propria festicciola tra gli invitati. Vengono anche proposti alcuni consigli per rendere il tutto ancora più cheap: “Belfast è sorprendentemente poco costosa, e inoltre sarebbe meglio organizzare il funerale alle 10 del mattino. A quell’ora nessuno ha voglia di uno scotch”. E infine ecco il monito di Clarkson: “Quando sarà, voglio essere trasportato in una Lexus Lfa modificata alla cattedrale di Lincoln, dove la London Philharmonic Orchestra suonerà l'opera rock Tommy (degli Who). Con i laser".