Jeremy Clarkson “negazionista climatico”, oltre che detrattore delle auto elettriche e molto altro? Senz’altro ci sarà chi lo dirà dopo la sua ultima uscita, maturata dopo una disavventura vissuta nei panni di agricoltore a suo dire per colpa di chi fa le previsioni del tempo.
“All'inizio di questa settimana – scrive lo storico conduttore di Top Gear nella sua rubrica sul Sun – tutti i meteorologi e le meteorologhe della nazione hanno detto che una tempesta apocalittica sarebbe arrivata in Gran Bretagna martedì notte. E che la pioggia torrenziale e le tempeste non si sarebbero placate per due settimane. E così, martedì mattina, anche se il mio raccolto non era ancora pronto e il tasso di umidità era ancora troppo alto, ho acceso la mietitrebbia e mi sono messo al lavoro. Sì, avrei dovuto pagare 10 sterline a tonnellata per essiccare il grano dopo averlo raccolto, ma meglio incassare quella botta piuttosto che rovinare l'intero lotto a causa della tempesta. Abbiamo lavorato instancabilmente fino alle 23 e quando finalmente mi sono infilato nel letto, completamente esausto, ho notato che tutti i miei vicini contadini erano ancora lì fuori a fare la stessa cosa. Potevo vedere le luci delle loro mietitrebbie e dei loro trattori, mentre facevano a gara per battere il tempo. La mattina dopo, ho aperto le tende aspettandomi di vedere Armageddon. Frammenti dell'Empire State Building nei roseti distrutti. Un iceberg nello stagno. L'intero riscaldamento globale diventato di colpo reale. E invece, il cielo era azzurro e la brezza era gentile. Ed è rimasto così fino alle cinque circa, quando è diventato anche piacevolmente caldo. E il giorno dopo, stessa storia. Quindi gli agricoltori avevano anticipato il loro raccolto e avevano subito un enorme contraccolpo finanziario che non potevano permettersi… senza alcunna ragione”.
Ecco quindi lo sfogo e le accuse di Clarkson: “Sappiamo tutti che il cambiamento climatico deve essere menzionato in ogni film, programma televisivo, notiziario e post sui social media. Puoi fare ciò che devi fare sulla diversità, la sostenibilità e la salute mentale. Ma solo se c'è anche un messaggio sull’ebollizione globale. Quindi capisco che anche i meteorologi si sentano in dovere di salire sul carrozzone. Si sentono obbligati, quando fa caldo, a dipingere le loro mappe di rosso scuro e a parlare di “caldo estremo”. E allo stesso modo, per fare felici Greta e l'esercito delle femminucce, quando fa un po' freddo devono dire che presto saremo tutti sepolti sotto un cumulo di sei metri di neve. Oggi vedono le loro previsioni del tempo come armi politiche. Mazze da baseball che possono essere usate per colpire e sottomettere le compagnie petrolifere. E travisano le statistiche se è necessario. Ci dicono che in luglio è stato battuto il record di freddo e umidità, ma dimenticano di menzionare che il record ha solo 14 anni. E ci dicono che il caldo selvaggio del Mediterraneo ha incendiato l'isola greca di Rodi, mentre, in realtà, è stato un branco di incendiari incazzati. E pensano che il loro costante errore non abbiano importanza, perché una previsione del tempo sbagliata affligge solo chi pianifica i barbecue. Ma per gli agricoltori è maledettamente importante”.
Fino all’attacco finale: “Continuate pure a fare le vostre previsioni propagandistiche pensate per indurre la gente ad abbassare il riscaldamento e a vendere l'auto. Grandioso. Ma possono esserci previsioni meteorologiche degne di tal nome messe a disposizione di che ha davvero bisogno di sapere la verità?”