Le cose nuove sono spesso una gran perdita di tempo. A volte, una vera e propria rottura. Significa, quasi sempre, ricominciare da zero. Lo sa bene, e lo scrive, Jeremy Clarkson, che in uno dei suoi ultimi pezzi sul The Sun ha raccontato del suo nuovo Bluetooth, una macchina infernale che provoca nervosismo e fa perdere tempo. Inizia così: “Come al solito… il mio iPhone di recente non è più in grado di durare per più di circa quattro secondi prima che la batteria si scarichi (un avvertimento per gli appassionati di Tesla) e l'altoparlante è diventato così intasato di polvere che non riuscivo a sentire quello che qualcuno mi stava dicendo”. La soluzione, cambiare. E qui arriva la fregatura: “Ci viene sempre detto che il nostro nuovo telefono imiterà esattamente quello che sta sostituendo”. Trasmissione dei dati al nuovo modello ma anche collegamenti e password memorizzate nel corso degli anni, magari anche con altri dispositivi. Be’, quasi tutti. “C’è sempre qualcosa che non va bene. E non scopri mai di cosa si tratta finché non esci dal negozio e torni a casa. Questa volta? Sono i contatti Bluetooth”.
Povero Jeremy. “Sono andati tutti”. Anni di settaggi sono andati a farsi benedire. La soluzione? Ovviamente non è cambiare. Ma ricominciare con pazienza. Pazienza che Clarkson sembra non avere… “Dovrò passare tutta la prossima settimana in macchina cercando di presentarla al mio telefono”. Come accettarlo? È una delle procedure meno intuitive e macchinose con cui ci confrontiamo quando si parla di tecnologia (e di auto o telefoni nuovi). Clarkson lo esprime con una delle sue solite immagini chiarificatrici: “Il che è più difficile che convincere due bambini di quattro anni che non si sono mai incontrati a giocare bene l'uno con l'altro”. Sembra che quell’inciso a inizio paragrafo colga nel segno, e la frecciatina sarà arrivata ai fan di Elon Musk. Meglio evitare di affidarsi agli “aggeggi” a batteria.