Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, ha parlato del calcioscommesse e del legame tra calciatori e auto superlussuose. Lo ha fatto in un'intervista a Radio24 durante la trasmissione Tutti Convocati. Commisso ha manifestato compassione per i giovani coinvolti, ma con qualche distinguo: “Il caso scommesse? Mi dispiace per i ragazzi invischiati, sono per lo più senza scuola e a livello di soldi ne fanno più di me. Quando vedo che hanno auto come Ferrari o Lamborghini, penso che non le ho mai possedute, neppure ora che ho 73 anni”. Tuttavia, il presidente viola ha sottolineato la gravità di scommettere sulla propria squadra e sul calcio italiano, affermando che chiunque abbia commesso tale errore affronterà le conseguenze. In merito alla situazione specifica della Fiorentina, ha affermato: “Sulla Fiorentina non posso dire nulla. Nessuno dei miei calciatori è venuto a dirmi qualcosa”.
Commisso ha poi condiviso la sua visione e il suo impegno per la squadra viola. Commisso ha iniziato riflettendo sull'eredità e la storia della Fiorentina, sottolineando: "In 97 anni di vita, la Fiorentina non ha mai avuto nulla di proprietà. Quando sono arrivato, ho pensato solo a questo: volevo lasciare un segno. Oggi sto pranzando al padiglione 20, dove ci sono 150 ragazzi. È una cosa meravigliosa, e siamo tutti uniti per migliorare la scorsa stagione”.
La dedizione di Commisso alla Fiorentina è palpabile quando parla dei suoi investimenti. Ha dichiarato: "La barca si lascia quando si muore, io sto bene e sono in buonissima salute. Abbiamo messo 420 milioni, e non sono soldi che arrivano dai fondi come accade per altre squadre di Serie A. Questi sono soldi di Rocco. Sono contento di questo. Scelta dell’Italia? Io ho investito nei Cosmos per salvarli, qui invece sono venuto per ridare qualcosa al mio paese”.
Ha poi aggiunto: “Con le due finali di Coppa Italia e Conference League dello scorso anno abbiamo incrementato i nostri ricavi del 48%, ma ancora non abbiamo i ricavi di Juve, Milan e Inter. Per questo sono in difficoltà. Io non posso andare avanti a comprare giocatori se i ricavi sono così bassi. Lo stadio avrebbe aiutato, non me lo hanno fatto fare”.