Non si è ancora messo un punto alla storia di frode che più di dieci anni fa ha visto coinvolto il maxi yacht di Flavio Briatore. Nel 2010 l’imprenditore è stato accusato di evasione fiscale sull’Iva dalla Procura di Genova e il suo Force Blue è finito sotto sequestro. Da lì è iniziata una lunghissima battaglia giudiziaria che, nel 2022, ha portato alla sua assoluzione da parte della Cassazione. Briatore ha menzionato l’accaduto anche durante la recente intervista rilasciata per promuovere il suo ristorante pop up al Salone Nautico, nella quale ha detto di essere disposto a investire su Genova, ora che finalmente è tutto finito. Se per lui la storia è andata in archivio, le indagini non sono ancora terminate. Ci sono, infatti, altre persone coinvolte e per loro, riferisce Repubblica, si ipotizza il reato che nel Codice Penale viene definito “concorso in depistaggio”.
Andranno a processo tre dipendenti dello Stato, Walter Pardini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Genova, e le due funzionarie Elena Costa e Claudia Sergi, e il commercialista di Briatore Andrea Parolini. È quanto disposto dai pm Patrizia Petruzziello e Walter Cotugno. Durante il processo per evasione sull’Iva ci sarebbero stati tentativi di depistaggio mirati a migliorare la posizione di Briatore. Pardini, tra l’altro, ai tempi era già sotto inchiesta per altri motivi. Secondo Il Fatto Quotidiano l’accusa, contenuta in una richiesta di rinvio a giudizio della procura di Genova, riguarda un parere giurisprudenziale favorevole all’imprenditore piemontese.