Ore 21:08, 13 gennaio 2012. Patrizia Tievoli, sorella del capo maître della Costa Concordia Antonello Tievoli, scrive su Facebook: "Tra poco passerà vicina vicina la Concordia di Costa Crociere, c’è mio fratello a bordo".
Vicina vicina all'Isola del Giglio, la terra natale dei Tievoli che, a quel mare e a quel luogo, sono profondamente legati. Un sentimento terreno, umano, condito da un pizzico di orgoglio per un lavoro strano e privilegiato, che Antonello ama alla follia.
Un mix di sentimenti che fa nascere una richiesta: domandare al comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, di potersi avvicinare all'Isola del Giglio nella sera del 13 gennaio, deviando la rotta concordata, per un "inchino" all'Isola, e un passaggio della maestosa nave proprio vicino alla casa della madre di Tievoli.
Non è la prima volta, che le navi del figlio passano a salutare il Giglio. A volte più vicine, a volte più lontane. A volte più grandi e a volte più piccole. Ma questa volta il passaggio è sicuro, scrive la sorella su Facebook, e il comandante non si fa troppi problemi: "Ricordamelo al ristorante", gli dirà Schettino, come per quei favori da niente che è facile dimenticare.
Un favore che a Schettino però costerà caro: 15 anni e 6 mesi di condanna da scontare nel carcere di Rebibbia, unico uomo in prigione dopo il naufragio che quest'anno compie 10 anni.
Gli altri sono andati avanti. Da Domnica Cemortan, ballerina moldava allora 25enne passata alla cronaca come amante di Schettino, ai sopravvissuti, segnati per sempre dalla notte del 13 gennaio 2012 e da quell'Isola del Giglio, salvezza o fine di ogni passeggero.
Ma che fine ha fatto Antonello Tievoli? Nel podcast di grande successo di Pablo Trincia, il Dito di Dio, il capo maître non è presente tra le voci e le testimonianze di quella notte. A parlare però è il cognato, Alvaro Andolfi, che vive ancora al Giglio insieme alla moglie, sorella di Antonello: "Qui è arrivata gente che quando è scesa dalla nave ha chiesto dove fosse la stazione ferroviaria, in che città fossero, se c'era un pullman... Eravamo pieni di persone, anche dentro casa mia". Si commuove, ripensando a chi ha aiutato, alle loro paure e ai loro bisogno, ma di Antonello parla poco: racconta che il cognato non vive più al Giglio e che la suocera, quella sera di 10 anni fa, non uscì di casa per vedere il passaggio della Concordia perché "faceva troppo freddo".
Antonello Tievoli, nel 2012 46enne, maître d’hotel da 5 anni a bordo delle navi Costa, da quell'inchino finito in tragedia non si riprenderà mai davvero, come tutti gli altri protagonisti di questa storia. Dopo il naufragio è tornato a Rosignano, in provincia di Livorno, dove viveva con la moglie e figlio, e dal profilo Linkedin sembra che la sua vita sia tornata in mare, dove oggi è Restaurant Manager presso Costa Crociere.