Secondo Roberto Saviano nemmeno il settore dei distributori di carburante è libero dai tentacoli della criminalità organizzata. Per il giornalista scrittore alla mafia sarebbero riconducibili soprattutto molte stazioni di servizio (teoricamente) indipendenti o comunque non appartenenti al del circuito delle compagnie più note.
“Tantissime pompe bianche – ha detto Saviano, ospite di Fedez e colleghi a “Muschio Selvaggio” – sapete quali sono? Sono le pompe di benzina non dei grandi brand. Spessissimo (e io ne ho un paio in particolare che sto facendo inchieste su di loro ma non riesco ad avere elementi per cui poter uscire, però ho tutti gli elementi) sono dei clan”. Per Saviano comprano il carburante “dall’est Europa, facendolo entrare (e io in Gomorra la serie l’ho messo) con camion che portano latte, portano latte dalla Romania o dalla Polonia ma in realtà stanno introducendo petrolio, che pagano senza le accise dello Stato, e quindi te lo possono dare a minor prezzo”.
Ma non è tutto: “Un’altra cosa che fanno – ha aggiunto Saviano – non so se avete mai sentito la benzina agricola… I trattori hanno la benzina agricola, che costa molto molto meno, è uguale ma ha un colore chiaramente diverso (tipo lo rendono azzurro) e diciamo che per una buona macchina non fa benissimo al carburante. È una benzina per trattori, però la macchina va. Loro cosa fanno? Tagliano la benzina con la benzina agricola, e non fa tanto danno, cioè soprattutto se hai una macchina utilitaria. Sì, il carburatore dopo un po’ si inguaia, ma dopo sei mesi, un anno”.
Saviano aveva registrato questo tipo di attività già una decina di anni fa: “Un camorrista – scriveva su Facebook nel giugno 2013 – ha organizzato una truffa che farà scuola. Dalla Slovacchia importava illegalmente gasolio che veniva venduto poi sotto costo in distributori più o meno abusivi. Un gasolio entrato illegalmente ed erogato senza imposte dirette e accise che faceva risparmiare ai clienti oltre il 30 percento: per chi compra c'è un grande vantaggio economico, ma per gli organizzatori il vantaggio è ancora maggiore. Il gasolio, attraverso il varco di Gorizia, scendeva in Italia lungo la E45 con camion dell'organizzazione che avevano auto di staffetta per evitare i posti di blocco. Faceva tappa intermedia a Torgiano. Dalle intercettazioni telefoniche è emerso che gli autisti, riferendosi al luogo in cui andavano a fare illegalmente rifornimento, dicevano «andiamo da Padre Pio». Ecco il nuovo business dei clan: importare gasolio clandestinamente e darlo a distributori compiacenti che aumenteranno, con un gasolio economico, i loro profitti”.