E comunque la cosa da dire sulla polemica del giorno è: grazie, grazie Fedez. Altroché. Come ha spiegato il fratello di Emanuela Orlandi nell'intervista che abbiamo pubblicato su MOW a firma di Giulia Ciriaci (e che tantissimi media stanno riprendendo in queste ore) grazie alla cazzata di Fedez tutti in Italia sono tornati a parlare della tristissima vicenda di una ragazza scomparsa anni e anni fa e protagonista di uno dei buchi più neri della nostra Repubblica.
Che volete: su questo caso sono stati scritti libri su libri, ne hanno parlato serie tv e film, Netflix ci ha dedicato un documentario, eppure mai come ieri la gente ha condiviso giudizi, battute, post, storie, tweet e domande sugli aspetti di una storia dolorosa come poche altre. Ma così va l'Italia nel 2023, che vi devo dire.
E poi, vogliamo dircela tutta? Il perbenismo ha rotto le palle. Lo dico soprattutto a quelli che si scandalizzano delle risate di Fedez sui social e a quelli che lo faranno sui quotidiani e nei programmi tv. Fidatevi, nelle riunioni di redazione se ne dicono di peggio. Il cinismo tocca livelli addirittura più alti, solo che nessuno registra quelle frasi e nessuno, al di fuori dei presenti, può sentirle. Quindi di fare la morale a Fedez (perfino a Fedez, sì) non mi va. E poi, di base, ognuno ha il sacrosanto diritto di sdrammatizzare su ciò che vuole (perfino Fedez, sì).
Quindi grazie Federico Lucia per quelle risate trattenute mentre stavate parlando di un mistero che ha attraversato un Paese e che per molti rappresenta ancora una ferita aperta. Hai fatto una cazzata. Ma te la perdoneremo, come sempre. Perché adesso pure tutti quei devastati mentali che non vanno oltre la soglia dei 15 secondi di attenzione hanno sentito parlare per la prima volta del rapimento di Emanuela Orlandi, hanno capito una volta di più che non bisogna pretendere troppo da te e soprattutto sanno che potere può avere una risata.